Valerio Barchi è un artista romano autore di “Bona Via!“, un appassionato racconto a fumetti della Via Francigena, interamente realizzato con la tecnica dell’acquerello, basato sulle due esperienze di cammino sulla Via stessa che lo hanno portato anche a Campagnano.
L’obiettivo di Valerio è di affiancare l’illustrazione e la descrizione storico-culturale dei luoghi attraversati alla crescita evolutiva del personaggio, esperienza tipica di chi affronta un cammino lungo a piedi come quello della Via Francigena.
Il pubblico è composto da lettori di tutte le età, curiosi scoprire o vedere sotto una luce nuova un cammino così affascinante.
Bona Via! è acquistabile su: www.valeriobarchi.bigcartel.com
Abbiamo intervistato Valerio per conoscere meglio la sua persona, ciò che lo ha ispirato e i nuovi progetti che lo attendono.
Come è nata l’idea?
Non prevedevo sarebbe uscito fuori un volume così grande. Ma per quanto abbia tagliato e tagliato, si parla sempre raccontare mille chilometri di pianeta.
Era il 2020. Dopo aver autoprodotto il fumetto Ginostra guarda al tramonto, dovevo pensare al prossimo. Originariamente volevo raccontare del Delta del Po; ma, per farla breve, non potevo permettermi un affitto di qualche mese da quelle parti. Ancora non avevo comprato il camper. Così ho pensato alla Francigena: avendola già percorsa una volta tre anni prima, era sicuramente un tema che già conoscevo. Il tempo di organizzarmi e sono ripartito verso il Gran San Bernardo. Lì è nato Bona Via!.
Perchè raccontare della Francigena? Perchè con un’esperienza unica si può assaporare tantissimo della varietà locale dell’Italia. C’è un mondo sulla Francigena: dai salassi agli etruschi, dal romanico al gotico francese al rinascimento, dalle montagne alle risaie e i campi di mais. Tutto questo da palcoscenico ad un percorso che, se fatto in un certo modo, ha quasi del mistico.
Quali obiettivi ti eri posto di raggiungere con quest’opera?
A livello divulgativo, volevo raccontare tutta la ricchezza storica, culturale e artistica di quei mille e oltre chilometri. L’acquerello mi avrebbe aiutato a descrivere al meglio architetture e paesaggi, e di base volevo una storia formativa, in cui si evincesse un’evoluzione del personaggio. Il protagonista, Mariolì, è in tutto e per tutto la mia proiezione sul cammino. Il grosso di quello che accade a lui è accaduto a me.
Sul piano puramente commerciale dell’impresa, vado da un pessimismo sul genere “se lo leggerà solo mia madre” (fortunatamente già smentito da una campagna di crowdfunding di successo) a picchi di ottimismo che se lo leggerà tutta Italia. Il fumetto è rivolto a chiunque, tra i 15 e i 110 anni, sia curioso di approcciarsi ad un cammino del genere, e a chi l’ha già percorso.
Parlaci del passaggio a Campagnano.
Campagnano a mio avviso paga un po’ lo scotto di essere nelle immediate vicinanze di Roma, ossia dal “traguardo”. Dopo aver camminato per tante settimane, già quando entri nella bassa Tuscia un po’ la mente comincia a proiettarsi a Roma. Questo va a svantaggio di Campagnano, che invece andrebbe visitata con la dovuta curiosità con cui si visitano altri posti piu su nel cammino.
In base a questo, trovo meraviglioso che proprio a Campagnano si trovi una delle accoglienze pellegrine piu pure e genuine. Il vostro don Renzo è una figura molto amata tra i camminatori, specialmente da quando, anche causa covid, trovare accoglienze senza fini di lucro non è così scontato. Ciliegina sulla torta, il bar Mario di fronte la parrocchia, che con delle porzioni esagerate a prezzo pellegrino si assicura che a Roma ci arrivi bello in forze.
Idee per il futuro?
In queste settimane sono concentratissimo sulla promozione e il lancio del fumetto, quindi non posso permettermi di fantasticare piu di tanto sulla prossima storia. Vorrei continuare a raccontare, sempre in maniera umoristica ma che stimoli la riflessione, l’Italia di provincia. Ci sono talmente tanti luoghi che contengono una bella storia, c’è solo da scegliere. Potrei anche valutare un fumetto sulla vita in camper – sempre con l’Italia sullo sfondo.