Il progetto #savethearts nasce da un’idea di alcuni grandi artisti e ballerini, i quali stanno vivendo un momento molto drammatico nella loro situazione lavorativa.
L’arte è ferma, i teatri sono chiusi da mesi, le scuole di danza non portano avanti i loro progetti da parecchio tempo indeterminato.
#savethearts non ricorda solo i ballerini che si espongono in prima persona sul palco, ma anche tutto il lavoro che c’è dietro e che permette la realizzazione di spettacoli teatrali o concerti.
Ricorda coreografi, costumisti, tecnici del suono e delle luci, sceneggiatori…
Un mondo che fa parte di un arte che sembra scomparire sempre di più.
Sasha Casini racconta: “Quando ho sentito parlare di questo progetto mi ci sono voluta buttare a capofitto, sentivo che era una cosa che mi riguardava molto da vicino. Sentivo che questo mondo nella quale faccio parte da quando ero piccola stava piano piano scomparendo e volevo anche io, nel mio piccolo, farne parte.
Questo Covid ci sta in qualche modo devastando tutti da ormai troppi mesi e, come ho sempre detto, non mi interessa polemizzare sulla gestione dell’emergenza, ma sono qui per sostenere questo bellissimo progetto che intende vedere l’arte, il teatro, la danza, i concerti… ancora vivi!
Ho pensato di sostenere questo progetto con la mia scuola di danza, coinvolgendo le mie allieve, tutte, dalle più grandi alle più piccine.
Volevo che tutte insieme potessero almeno per una giornata ritrovarsi e tornare a ballare.
Vi posso assicurare che, nonostante le mascherine, sono riuscita a vedere i loro occhi pieni di gioia.
La scelta del brano per me è stata relativamente semplice.
Nasco e cresco nel mondo Pooh.
Roby Facchinetti e Stefano D’Orazio a marzo, in piena emergenza Covid19, hanno scritto una canzone dal titolo ‘Rinascerò Rinascerai’, dedicata in special modo alla città di Bergamo che in quel periodo era devastata dal virus.
Dalla nascita di quel brano sono passati un po’ di mesi, ma il Covid è ancora imperterrito in mezzo a noi e questo mi sembrava il brano più idoneo per descrivere il periodo che stiamo vivendo e accompagnare il progetto.
Voleva essere per me anche un omaggio a Stefano D’Orazio il quale, insieme al suo socio Varis sono coloro che hanno permesso alla mia piccola scuola di danza Dancing Time di esistere, e che purtroppo qualche giorno fa, a causa di questo maledetto virus, ci ha lasciati.
Ho sempre definito Stefano per me un secondo padre di vita e un primo padre artistico e ritengo che questo omaggio, con un finale rivolto verso il cielo, potesse essere un degno saluto ad un grande artista al quale ero molto legata.
Per me e le mie allieve è stata un esperienza nuova, diversa dai soliti saggi e le solite lezioni di danza, un esperienza molto emozionante e piacevole.
É stato bello girare questo cortometraggio e poterlo dedicare a te Stè…”
BUONA VISIONE!