(approvazione dei Patti tra il sindaco della Comunità del Castello di Campagnano Angelo di Pancrazio e il cardinale Riccardo Annibaldi)
Elaborato teatrale tratto dallo Statuto di Campagnano del Tredicesimo Secolo
SCENA IV
Piazza dei Calderari
Le autorità assistono all’elezione del Sindaco della Comunità del Castello di Campagnano,
Angelo di Pancrazio.
GIOVANNI DI DONNA FRANCESCA,
NOTARO
Oggi, giorno quattordici, del mese di Ottobre dell’anno 1271, io, Giovanni di donna Francesca del castello di Campagnano, notaro,
in presenza del signor Riccardo, nipote e procuratore del reverendo padre e signore Riccardo, cardinale diacono di Sant’Angelo,
don Giacomo, arciprete della chiesa di San Giovanni di Campagnano,
del prete Giacomo Gulimandi, chierico della stessa chiesa,
del medico maestro Francesco di Nazzano da una parte,
e i suddetti popolo, università, comune e uomini del detto castello, dall’altra,
che la Comunità dei Campagnanesi abbia nel Sindaco il giusto rappresentante a tutela del popolo affinché i suoi diritti siano assicurati nelle norme fissate dalle parti nello Statuto!
Ordunque, siete voi abitanti del castello di Campagnano, popolo, uomini dell’Università, del Comune d’accordo qui tutti riuniti per eleggere a sindaco e nostro rappresentante Angelo di Pancrazio?!… Se siete d’accordo fischiate, se non siete d’accordo restate in silenzio!
Ordunque, Traduttore!
1°BANDITORE (rullo di tamburo)
TRADUTTORE (al Popolo) Ordunque vor dì pertanto! Ordunque, sete voi abbitanti
de lo Castello de Campagnano, popolo, omini dell’Università, de lo Comune,
sete d’accordo a nominà sindaco e vostro rappresentante Angelo di
Pancrazio, abbitante de lo castello de Campagnano?!
Se sete d’accordo applaudite, se nun sete d’accordo ‘stete zitti!
POPOLO (applausi, fischi e frastuono)
GIOVANNI DI DONNA FRANCESCA,
NOTARO Bene, allora avete proclamato Angelo di Pancrazio Sindaco del Castello di Campagnano! Evviva il Sindaco!
TRADUTTORE Avete proclamato sindaco Angelo di Pancrazio!
Potete di’ evviva lo Sindico!
POPOLO Evviva lo Sindico!!!
ANGELO DI PANCRAZIO, SINDACO
Ve ringrazio dell’onore che m’ avete concesso ma nun ve posso ringraziare
pe’ la grande responsabilità che me state a dà. Faro’ der’mio mejo per rispettavve
ne’ le vostre idee e ne’ le vostre azioni; nei miei detti ma soprattutto nei miei
fatti!
Se dirò che ‘commiderò via de Sant’Andrea vordì che via de Sant’Andrea sarà
‘ccommidata. Nun ve dirò che la strada de’ la chiesa de Santa Lucia sarà ‘ccommidata perché intanto nu’ la ‘ccommido! E se dico che nu’ la ‘ccommido, nu’ la ‘ccommido!
Se ve dico che riparo la Funtana è perché la riparo, sennò nun ve lo dico tanto pe’ favve contenti! E se ve dico che juto li più debboli m’ete da crede perché lo farò. Se nun sete d’accordo, cominciate a cercavve ’n antro sindico!
POPOLO Evviva Angelo di Pancrazio, evviva
lo sindico!!!
(trombe, tamburi e campanacci)
ANGELO DI PANCRAZIO, SINDACO ‘Cennete le fiaccole! A piazza de le
Funtane Secche c’è la lettura de lo Statuto pe’ approvallo!
‘Namo!
ISABELLA (al Sindaco) Che farai pe’ quelli che se so menati, li lasci marcì in galera!?
ANGELO DI PANCRAZIO, SINDACO Ho appena detto che juterò li più debboli.
Eppure me pare de parlà campagnese, o sbajo? Namo avanti!
(suoni di trombe e tamburi)