(approvazione dei Patti tra il sindaco della Comunità del Castello di Campagnano Angelo di Pancrazio e il cardinale Riccardo Annibaldi)
Elaborato teatrale tratto dallo Statuto di Campagnano del Tredicesimo Secolo
Personaggi
1. Filippo fabbro
2. Cesare falegname
3. Isabella sarta
4. Bambini
5. 1° Banditore
6. 2° Banditore
7. 1^ Banditrice
8. Hilde contadina
9. Ginevra allevatrice
10. Orsola commare
11. Romualdo ortolano
12. Gildo cavallaro
13. Capoguardia
14. Guardia
15. Traduttore
16. 1^ Voce del Popolo
17. 2^ Voce del Popolo
18. Giovanni di Donna Francesca – Notaro
19. Angelo di Pancrazio – Sindico
20. Giovanni di Donna Francesca di Campagnano – Notaro
21. Don Giacomo Arciprete della Chiesa di San Giovanni di Campagnano
22. Giovanni Ottone del Palazzo
23. Ottaviano di Bascone – Scrinaro
24. Mastro Francesco di Nazzano
25. Claudio Francesco dei Curtabraca
26. Nicola di Paliano
27. Card. Riccardo Annibaldi
28. Prete Giacomo Culimandi – Chierico
Scena VI
Piazza Funtana Secca
A.D. 28 Settembre 1270
CARDINALE RICCARDO ANNIBALDI
[67, 68 … e 72] Che nessuno distrugga o asporti i segni di confine da una terra o da un luogo in maniera fraudolenta!
TRADUTTORE E’ vietato tocca’ i termini de li confini de la Tera!
ISABELLA E te credo, la Tera è tutta de lo Cardinale!
2° BANDITORE (rullo di tamburo)
CARDINALE RICCARDO ANNIBALDI
[73, 74 … e 77] Inoltre che la curia non faccia sequestrare la biancheria per il letto o la balestra. Se un uomo si sarà opposto al castaldo non sia passibile di pena!
1° BANDITORE (rullo di tamburo)
2° BANDITORE (rullo di tamburo)
[79 e 80] E se una fornaia avrà rovinato il pane o lo avrà rubato, risarcisca il danno a chi l’ha subito! Essa non trattenga, per diritto di forno, più di due pani per ogni infornata!
1° BANDITORE (rullo di tamburo)
TRADUTTORE Se la fornara rovina lo pane o lo rubba, deve risarcì lo danno! Che la fornara pe’ ogni ‘nfornata NUN se tenga più de du’ pagnotte! Che lo molinaro se tenga ar’massimo un diciottesimo de’ lo macinato pe’ ogni molata e ‘ddopri UNA misura, giusta e regolare!
CESARE Bravi, bene! M’è piaciuto pure lo
traduttore che stavorta ha detto tutto
chiaro.
FILIPPO E che pensi che l’ha fatto pe’ noi?!
CESARE Si.
FILIPPO Mallevemetene! Quanta tera ‘cete tu, tu’ fratelli e tu’ moije?
CESARE ‘Na rasola!
FILIPPO Quanta ce n’à lo Cardinale?!
CESARE Tutta Campagnano, Baccano,
Cesano, Majano, Roncijano!
FILIPPO Lo capisci mo’ perché lo Traduttore
stavolta è stato chiaro? Se lo forno e lo
mulino rubbeno lo danno ce l’ha chi
cjà tanta tera a grano, mica li
mortidefame come noi?!
1° BANDITORE (rullo di tamburo)
PRETE GIACOMO GULIMANDI,
CHIERICO (sottovoce) Eminenza, quell’individuo
mi sembra un sobillatore. Faccio provvedere alle guardie?
CARDINALE RICCARDO ANNIBALDI
Perché mi volete far perdere tempo con la tosse delle pulci? Peraltro dice pure il vero. Un cafone che usa il cervello più della zappa. A me è pure simpatico. Si proceda!
2° BANDITORE (rullo di tamburo)
OTTAVIANO DI BASCONE, SCRINARIO
OTTAVIANO DI BASCONE, SCRINARIO
Cinque soldi di provisini e che rimuova immediatamente ciò che via ha gettato. Esatto!
1° BANDITORE (rullo di tamburo)
ISABELLA (canta e balla) Tatà, tatà tatà tatà
tatà tatatta, tatattatà!Tatattatà!
OTTAVIANO DI BASCONE, SCRINARIO
[84, 85 e 86] Inoltre, se un Campagnanese avrà percosso qualche forestiero nella zona compresa da Cripta Ficula in giù, incorra nella pena di…
CESARE …Cinque provisini! (ancora
ironico) Oh, sempre come
pena!
OTTAVIANO DI BASCONE, SCRINARIO
…cinque soldi di provisini; se egli avrà fatto versare del sangue, la pena raddoppi! Se poi un Campagnanese avrà oltraggiato un forestiero con un’arma o avrà brandito contro di lui una spada o un coltello dentro il Castello …senza permesso, paghi cinque soldi di…
CESARE …Provisini!?…
TRADUTTORE Esatto! Cinque soldi di provisini.
FILIPPO …Se è sensa permesso?!!
CESARE Co’ lo permesso je pòi roppe tutte l’ossa come te pare. Aahah!…
OTTAVIANO DI BASCONE, SCRINARIO
…Ma non sia punibile se il fatto sarà
avvenuto in luogo diverso!!!
TRADUTTORE E’ vietato mena’ a li forestieri
ne la zona compresa da Cripta Ficula
in giù.
OTTAVIANO DI BASCONE, SCRINARIO
[87 e 88] Inoltre non permettiamo che per il futuro donne di malaffare gestiscano taverne in Campagnano, pubblicamente o privatamente!
TRADUTTORE Le cortigiane nun deveno tene’
aperte taverne!
FILIPPO …A Tradutto’, che so’ le cortigiane?
CESARE (al Traduttore) Lascia perde Tradutto’, lo sapemo, lo sapemo.
FILIPPO E noi nun semo daccordo! Lo Castello già la sera è sprangato, a dadi nun ce se po’ gioca’, se a le taverne je levamo pure le migno’… le cortigiane…
CESARE A me basta che so’ aperte le taverne!
TRADUTTORE Volevi dire le cavole!…
CESARE (lo minaccia) Tu nun te preoccupa’ che ‘ntanto, quanno cali giù, facemo tutto un conto!
OTTAVIANO DI BASCONE, SCRINARIO *
[89, 90 e 91] E che nessuno sottragga mosto dai torchi! Chi trasgredisce paghi…
CESARE Vedemo se ce ‘ndovinamo: Cinque provisini!?
OTTAVIANO DI BASCONE, SCRINARIO
Errato! Dieci provisini …se il furto è avvenuto di giorno, venti se è avvenuto di notte!
CESARE (agitandosi)…Mannaggia qui, porco
Là!
2° BANDITORE (rullo di tamburo)
OTTAVIANO DI BASCONE, SCRINARIO
[92] Inoltre è stabilito e ordinato che nessun Campagnanese possa né debba vendere o alienare a persone forestiere o potenti… i suoi beni immobili, le sue case e i suoi terreni edificabili situati all’interno del Castello di Campagnano! In caso di violazione per legge tali cessioni non abbiano validità e i detti beni pervengano per i due terzi alla Comunità e per un terzo al Signore del Castello!
1° BANDITORE (rullo di tamburo)
GIOVANNI DI DONNA FRANCESCA
DI CAMPAGNANO, NOTARO
Fatto oggi, nel Castello di Campagnano nell’anno del Signore 1271, indizione quindicesima, quattordicesimo giorno del mese di ottobre, alla presenza del signor Claudio dei Curtabraca, del signor Filippo, di Andrea suo fratello, di Nicola figlio del signor Claudio dei Curtabraga, di don Giacomo arciprete della chiesa di San Giovanni di Campagnano, del prete Giacomo Gulimandi, chierico della stessa chiesa e di Nicola di Paliano, familiare del detto signor Cardinale, appositamente chiamati in qualità di testimoni..
Io, Giovanni di donna Francesca di Campagnano, per grazia di Dio notaio di santa romana Chiesa, essendo stato presente alle azioni suddette, ho curato, scritto e redatto in pubblica forma questo documento. Evviva lo Statuto!
TRADUTTORE Evviva lo Statuto! Evviva lo Cardinale e pure lo Sindico!
(trombe, tamburi, grancasse)
ISABELLA (timorosa ‘Emo da esse contenti?
FILIPPO E se lo popolo dice evviva e è contento noi che semo Popolo ch’avressimo da fa? (grida) Evviva lo Sindico evviva lo Cardinale! Viva Pasqua, Pasquetta e Pasquale! Evviva li sposi!
CESARE Compa’, ma che c’entrano li sposi, Pasqua, Pasquetta e Pasquale?!
FILIPPO C’entreno, compa, c’entreno.
ISABELLA La sentenza, volemo senti’ la sentenza!
(trombe, tamburi, grancasse)
DON GIACOMO ARCIPRETE DELLA CHIESA DI SAN GIOVANNI
Fratelli cari, cari campagnanesi. Gravi sono i delitti di cui si sono macchiati i nostri Romualdo, Gildo, Hilde e Ginevra. Sono volate parole pesanti che lo Statuto qui, appena approvato condanna inequivocabilmente! Per di più le armi sono comparse; sono comparsi sassi e scogli…
TRADUTTORE …Sassi e scoji!
ISABELLA … E più scojo de te, chi c’è?!
DON GIACOMO ARCIPRETE DELLA CHIESA DI SAN GIOVANNI
…Nella mia posizione di uomo di chiesa posso soltanto invocare la benevolenza di sua eminenza il Cardinale Riccardo Annibaldi e la comprensione del Sindaco qui presente Angelo di Pancrazio. E così sia.
ANGELO DI PANCRAZIO, SINDACO
Me rivolgo a sua eminenza il Cardinale Signore del nostro amatissimo Castello. Pe’ loro e pe’ le loro famjie, cardinale mio, dovete fa uno sforzo de bontà, che semo sicuri che nun ve manca e nun daje nessuna pena a ‘sti cristiani… Io, da Sindico, la penso e la vedo così! Ho detto.
PRETE GIACOMO GULIMANDI,
CHIERICO Ma come vi viene in mente?! E’ inaudito! Non è mai accaduto che si perdonassero dei pezzenti per reati tanto gravi! Armi sguainate, parole irripetibili!
TRADUTTORE …Parole che ‘n se pònno senti’!
PRETE GIACOMO GULIMANDI, CHIERICO
Chiedo al Cardinale eminentissimo e alla Curia di comminare una pena esemplare, proprio perché in questo giorno è stato concesso, per benevolenza dell’eminentissimo Cardinale, lo Statuto, la Legge. Bisogna applicare la Legge! Questo io dico!
ISABELLA (al Traduttore) Che dice lo corvio?
TRADUTTORE (sbiascicando) …’ice che ‘ogna ‘ndannalli.
CESARE (al Traduttore) Nun emo capito. Che dicevi? Arsa ‘a voce!
TRADUTTORE …Dice che bisogna condannalli.
(fischi, rulli di tamburi, grida di dissenso)
ANGELO DI PANCRAZIO, SINDACO
Co’ tutto lo rispetto pe’ Don Giacomo chierico, io la penso diversamente. Io rappresento la Comunità de tutti noi castellesi. Chiedo, co’ la determinazione che me compete, che nun siano condannati a ‘gnente. Che possino fa’ ritorno a le loro case in santa pace. Oggi è una giornata importante pe’ lo Castello. ‘Emo da raggiona’co’ lo cervello, no co’ li pezzi de carta che hanno da ‘esse sempre un riferimento! mai un vincolo implacabile! Le leggi hanno da ‘esse pe’ l’ommini, no contro l’ommini. Io, da Sindico, la penso e la vedo così! Ho detto.
(applausi, rulli di tamburi, trombe)
TRADUTTORE … Dice che…
(fischi, rulli di tamburi, grida di dissenso)
CESARE Ma statte zzitto, pappagallo! Lo
sapemo che ha detto! E’ lo Sindico
nostro, mica un lumacone come te?!
(fischi, rulli di tamburi, grida di dissenso)
TRADUTTORE La prossima vòrta che ve serve
una spiegazione ve lo ‘nnate a trova.
CARDINALE RICCARDO ANNIBALDI
(rivolgendosi al Prete e al Sindaco)
Caro don Giacomo, Sindaco, caro sono d’accordo con voi. Sono d’accordo con don Giacomo che la legge non può non essere rispettata. Deve essere rispettata. Sono d’accordo con il Sindaco, caro Angelo di Pancrazio, quando chiede benevolenza per questi poveri cristiani che in questo giorno particolare di festa, si sono lasciati catturare dall’ira e hanno abbracciate forse le armi. Facevano sul serio o si minacciavano e basta?
CAPO DELLE GUARDIE
Si che facevano sur serio. L’ho visti io
coll’occhi mii!
CARDINALE RICCARDO ANNIBALDI
E si capisce che li ha visti. Ma era nelle loro intenzioni? E’ stato prima o dopo Cripta Ficula?
CAPO DELLE GUARDIE
Si, l’ho visti io coll’occhi mii!
CARDINALE RICCARDO ANNIBALDI
Certamente, lo sappiamo che ci vede. Ma io sono convinto che sia stato dopo Cripta Ficula. E sono convinto che anche la Curia sia d’accordo con me che non ci sono le condizioni per procedere. Lasciamo tornare questi focosi giovani ragazzi alle loro case, tra le loro famiglie, in santa pace, come chiede il nostro caro amico Sindaco Angelo di Pancrazio.
CAPO DELLE GUARDIE Ma nun era fuori da Cripta Ficula…
DON GIACOMO ARCIPRETE DELLA CHIESA DI SAN GIOVANNI
Se sua eminenza ha detto di lasciarli andare in pace è bene lasciarli andare in pace, non crede?!… Sua eminenza sa sempre quello che fa. Sarete d’accordo.
CAPO DELLE GUARDIE E come nun so’ d’accordo! Se lo dice su’ eminenza…
PRETE GIACOMO GULIMANDI, CHIERICO
Ma certo che erano fuori da Cripta Ficula. Sua eminenza, il Cardinale, sa sempre quello che dice.
ANGELO DI PANCRAZIO, SINDACO
(a Hilde, Ginevra, Romualdo e Gildo) La prossima vorta che ve vie’ da scannavve, stete a la larga da le Cripte.
CARDINALE RICCARDO ANNIBALDI
(Benedice Hilde, Ginevra, Romualdo, Orsola e Gildo poi solleva un bicchiere e si volge verso il Sindaco) Che adesso si festeggi e vediamo tra quanti si sono prenotati quali tra i tanti bei giovani e belle fanciulle, potremo acclamare la più Bella Giovine e il più Bel Giovine a Campagnano! Parli il rappresentante della commissione!
ANGELO DI PANCRAZIO, SINDACO
Dovete sapere che sono risultati
vincitori di questa singolar tenzone…
Pe’ li giovanotti… Gildo e pe’ le
fanciulle… Hilde!!!
CESARE Evviva li sposi!…
ISABELLA (canta e balla)
FINE