Dionisio Moretti
Campagnano di Roma 2006
Seconda parte – Leggi la prima parte
Strolico, Altera, Mammamamma , Viziato e Amicasua
Strolico: Buongiorno!… A che punto siamo con i preparativi per il fidanzamento di mia nipote Favilla?!… Grande festa al Sorbo, eh?!…
Altera Eh, finalmente questi ragazzi hanno la soddisfazione di vedere coronato il loro
amore!?…Bravi!
Strolico: Ci saranno tutti i parenti e gli amici!…
Altera: Non credo che Abbastanza e Favilla potranno invitarli tutti. Faranno una cosa
ristretta.
Strolico: Ci saranno sicuramente i genitori di tutti e due e gli amici!
Altera: Beh, gli zii, i cugini carnali, Amicasua, Tito e Tòto, Ridiridi, Luna, Mammamamma e
Viziato.
Strolico: Quanto è indigesto!…
Altera: E mica è colpa sua?!…
Strolico: Io nun dico che è corpa sua, dico ch’è tanto indigesto. Lo so che è brutto parlà male de un ragazzino de cinque sei anni ma è più forte de me!
Altera: E poi ce sarà… Ridiridi, l’emo detto.. Ah, io tu e li romiti: quella di
Campagnano e quello di Formello!…(arriva qualcuno) Nomini lo diavolo e spunteno
le corna!…
Mammamamma: Vieni bello di Mammamamma che andiamo a vedere se è arrivata zia Favillallallà.
Viziato: Noooo!… Non ci voglio venire da zia Favilla! Voglio le caramelle, il gelato, la nutella e i pistacchi!…
Mammamamma: Ma dai, andiamo da zia e poi dopo Mammamamma ti compra le caramelle, il gelato, la nutella, i pistacchi! Sei contentoto?
Viziato: Noooo!… Li voglio immediatamente altrimenti mi butto per terra, mi strappo
i vestiti, mi do fuoco!
Altera: Fine della pace.
Mammamamma: Vieni, bello di Mammamamma, che adesso il signore ci dice quando viene la
zia Favilla. Scusi, buon omo, sa se si è vista la mia nipotina Favilla!?…
Strolico: Prego buona signora, ma non l’ho vista Favilla!
Viziato: Mamma!!!!… Ho detto che voglio le caramelle …!subitoooo!
Altera: Signo’, dateje s’e caramelle!
Mammamamma: Ma non posso! Se mangia troppe caramelle gli fanno male al pancino.
Viziato: Ahhh!!!… Le caramelle, le caramelle, le caramelleeeeee!!!…
Strolico: Signo’, deteje s’è caramelle oppure portavelo via! Ma è una cosa
impossibile!?…
Mammamamma: Stai buono bello di Mammamamma che stasera ti porto a vedere un bel film che ti piacece!
Viziato: Ho capito, non mi vuoi comprare quello che voglio. Allora lo sai che
faccio?!… Lo sai che faccio?!…
Strolico: Che fai?!
Viziato: Mi butto per terra, mi stringo le mani al collo e mi strozzo!
Strolico: Facce un po’ vede come fai!?…
Mammamamma: No, per carità, bello di Mammamamma! Adesso Mammamamma ti compra tutto, sei contentoto!
Viziato: Subito, istantaneamente!
Mammamamma: Come vuoi tu, amore di Mammamamma. Adesso, Mammamamma ti compra
le caramelle, il gelato e la nutellala.
Viziato: E i pistacchi???!!
Altera Signo’, nun ve scordate li pistacchi sinnò quesso è capace de ‘nfilasse un dito
dentro a ‘‘n’occhio e staccasse ‘na pupilla come gnente fusse!?…
Mammamamma: Va bene, d’accordo, anche i pistacchichi. Andiamo a Mammamamma. (se ne
vanno)
Strolico: Me riccomanno, signo’, nun se scordi i pistacchi sennò quesso è capace de
piantasse un cortello lì a lo collo mejo de’n samurai!
Altera: Che… manco sarebbe ’n’idea malvagia!… Tu pensa come cambieno li
tempi!… Mi’ madre quanno erimo piccoli ce diceva: se state boni a San
Giuanni mamma ve porta a vede i signori che magneno ‘o gelato!
Strolico: Mi’ madre quanno eravamo piccoli se je chiedevo ‘na cosa e m’eva già detto
de no me menava finchè nun je dicevo che quella cosa proprio nu’ la volevo perché nun me piaceva!…
Amicasua: (indaffaratissima)…Siete proprio bravi! Invece di aiutarmi a fare i preparativi
per il fidanzamento di Favilla con il mio amico Abbastanza, giocate con le conte dei
bambini! Lo sapete si che debbo provvedere a tutto e che siamo in fortissimo ritardo, siamo?!…
Altera: Perche…siamo?!…
Amicasua: Perché, non intendete aiutarmi? Non sarete mica indifferenti agli impegni che ho preso, spero?
Strolico: Ma certo che ti aiutiamo!…Ci stavamo rilassando un attimo. Tu non sai che confusione: i pistacchi, lo gelato, la nutella nu’ la vojo e poi la vojo!
Amicasua: Il fatto è che siamo tutti così amici che l’impegno di uno è l’impegno di tutti!
Strolico: Non ti preoccupare, non c’è urgenza. Urgenza finita.
Amicasua: Come sarebbe a dire? Zia Altera, ti prego, dimmi tu che cos’è questa urgenza finita.
Altera: Devi sapere che non c’è più urgenza perchée… (sospende perché si dimentica)
Amicasua: Perché?…
Strolico: Si stanno per lasciare.
Amicasua: Come si stanno per lasciare?!… E perché non mi hanno detto niente!?… E tu, che
razza di Astrologo sei, possibile che non hai previsto niente?!…
Strolico: Dico il vero: in questo momento si stanno lasciando. Io sono esperto, lo so.
Amicausa: Si, l’esperto?!… Ma fammi il piacere! Tanto più che adesso vi hanno declassato
Plutone e vi si è confuso tutto!?… Chiamo Favilla e vediamo se le tue
affermazioni hanno una qualche fondamenta. (chiama ma non riceve risposta) Strano che non risponde, eppure il cellulare dà libero.
Altera: Può darsi che lo abbia lasciato nella…
Amicasua: Nella?…
Strolico: Te lo dico io, voleva dire nella borsa ma non è per questo: non ti risponde perché in
questo momento sta litigando furiosamente con Abbastanza che non accetta di essere lasciato. In quanto a Plutone possono graduarlo o degradarlo quanto gli pare, Plutone, sempre Plutone è!…
Amicasua: Adesso però, chiamo Abbastanza e vediamo se le telepatie di Strolico hanno delle
conferme. Pronto? Pronto?!… Pronto!… Ah, finalmente rispondi! Tutto a posto?… Io sto qui da mia zia Altera e dal tuo amico Strolico per i preparativi del vostro fidanzamento. Tutto bene da voi? Siii?!… –
Strolico, lo vedi?!…- Ci vediamo al bar?!… Nooo?!… Allora dove?… Come non ci vediamo? Ma con tutto quello che abbiamo da fare?… Che dici?… Che Favilla è volata? Come è volata? Non ci sono più faville!… Ti ha lasciato?!… Ma stai scherzando? Ti sei messo d’accordo con Strolico, vero? Noo?!… A casa? A casa tua?!… A casa mia?!… Va bene, a casa mia. A che ora? Alle sei? Va bene alle sei. (riattacca. Ci ripensa) No, alle sei e mezza ho un appuntamento con l’Eremita formellese del Sorbo. Debbo richiamarlo. (richiama ma senza successo) E adesso che faccio?
… Speriamo che Abbastanza venga presto. All’Eremita formellese del Sorbo quando gli ho chiesto a che ora potevo incontrarlo m’ha detto: a Frà, venite quanno ve pare ma qui a le otto se cena! Nun ce tenemo ad ave’ improvvisate! Dovete capi’ che pe’ uno che s’arza tutte ‘e mattine ae quattro, quanno è ‘a sera vorrebbe pure ‘n’attimo sta in pace coi fatti sui. Voi che dite Frà?!… Ho detto si, ho detto! Ci debbo andare a parlare perché, come immaginavo, mi hanno confermato che nel mondo dei conventi si ha grande familiarità con i filtri e le pozioni. Conoscono le proprietà delle erbe medicinali comprese quelle che fanno innamorare. Vorrei tentare la fortuna con l’eremita del santuario. Ho pensato che il bravo cristiano mi potrebbe suggerire qualche erba o qualche infuso che sciolga la timidezza del mio amato. – Ma quanto tempo c’impiega il mio amico Abbastanza a raggiungermi? Sono già le diciotto passate!… Avrà bisogno di almeno un’ora per spiegarmi le sue infelicità adesso che si sta lasciando con Favilla che pare non ne voglia sapere più di lui. Voi capirete, una storia che andava avanti da nove mesi, conclusa senza un perché, senza una ragione. Povero Abbastanza!… Gli sono rimasta accanto solo io, Amicasua. Deve essere lui, lo sento dal lamento.
ABBASTANZA E FAVILLA
Abbastanza: (abbraccia Amicasua) Oh, povero me, povero me, povero me. Favilla! Favilla!! Favilla!!!… Come farò senza di te, senza di te, senza di te?…
Amicausa: Ma che è stato, come è successo?!…
Strolico: …Ma ch’è stato, ch’è successo?!…
Altera: Ma ch’è stato, com’è…
Amicasua: Sembravate una coppia perfetta?!… Se c’era una coppia perfetta, da invidiare,
eravate voi! Pensa, lo dicevo a tutti: che coppia perfetta Favilla e Abbastanza! Mai una parola fuori posto, mai un non so, mai un so che; solo baci e abbracci, abbracci e baci.
Abbastanza: Ehh, ehhh, ehhh. Appunto. Ehh ehhh ehhh.
Amicausa: T’ha lasciato lei?!…
Abbastanza: Ehhh, ehhh, ehhh.
Amicasua: Ti ha detto che non ti vuole più perché non ne poteva più di te e che non ti
sopporta?!… Dimmi, dimmi! E’ andata così?
Strolico: Dije ch’è ‘nata così!
Abbastanza: Ehhh, ehhh, ehhhh… E’ andata così. Ehhh, ehhh, ehhhh…
Amicasua: E tu le hai detto che non eri d’accordo e che non capivi perché un amore così importante dovesse finire e che tu comunque non eri d’accordo e che non poteva finire una storia così importante soprattutto se tu non sei d’accordo!?… Dimmi, dimmi, non ti trattenere, non tenerti tutto dentro tutto per te. E’ così?
Altera: E come nun è così?!…E’ così, è così!…
Abbastanza: Ehhh, ehhh, ehhhh.
Amicasua: E lei ti ha detto che non ti lascia per un altro, ma perché la storia con te l’ha così delusa che non sa nemmeno se vorrà avere a che fare un altro! Dimmi, parla Abbastanza. E vero?
Altera: E’ vero?…
Abbastanza: Ehhh, ehhh, ehhhh. E’ andata proprio così. Ma che ve sete messi d’accordo?… Para para! Ehhh, ehhh, ehhhh.
Amicasua: Ma quale accordo? E che una donna, una vera donna, un’amica vera queste cose le
percepisce al volo. E così adesso non ti vuole più vedere. Che ci vuoi fare,
piangerai per giorni e giorni, piangerai per la tua Favilla – (al pubblico) ch’è un’amica mia di Formello che ha conosciuto al Sorbo il giorno dopo Pasquetta, il martedì, quando al Sorbo ci vanno i formellesi. –
Abbastanza: Ehhh, ehhh, ehhhh.
Amicasua: Piangi, piangi che ti fa bene. Uno di questi giorni ti stancherai di sprecare tutte le
tue lacrime per quella farfalletta di Favilla. Ti stuferai si!
Strolico: Ma come no!…
Abbastanza: Come osi definire farfalletta quell’essere celestiale?!… La dolcezza fatta in persona!?… Ehhh, ehhh, ehhhh.
Strolico: Una dorcezzaa?!…..
Altera: Perché, che cjai da dì de mi’ nipote, pappagallo!?
Strolico: E’ una fanciulla perfetta.
Amicasua: Si, si. L’essere celestiale, la dolcezza fatta persona, ti ha gettato lo zaino dalla finestra, i vestiti li hai raccolti tra i fili della corrente, i pezzi della scacchiera giù nella strada. Vuoi ancora insistere a chiamarla dolcezza?!… Guarda che sono amicasua, ma non mi nascondo il temperamento aspro del suo carattere!
Strolico: Altro che aspro, nun se po’ proprio beve!?…
Ridiridi Va presa a gocce!…
Abbastanza: Ma che c’entrano le gocce, il carattere?!… In certi momenti tutto diviene lecito. Si alza un po’ la voce, una parola di troppo, un’espressione scortese…
Strolico: Scortese sua!?…
Abbastanza: Sua, mia, che vuoi che importi di chi?…
Altera: Lei che ti ha detto di scortese, niente?!…
Abbastanza: Niente, appunto…
Amicasua: Eee… ti sembra niente, incapace, inconcludente, pusillanime, psicopatetico, melanconaja, a proposito dei resoconti quotidiani che le propinavi mentre prestavi il servizio militare, davanti ad una pizzuccia, dietro la caserma, a fianco i commilitoni?!…
Abbastanza: E… e tu sei più spietata di lei!?… Amicasua, amicasua, tu non sei amicamia, tu sei amicasua tua!
Amicasua: Se fossi amicasua tua come dici tu, ti pare che starei qui ad angustiarti rammentandoti che sei un gran tonto?!… Ti darei prontamente ragione, approverei le tue espressioni nostalgiche per quella streghetta luminosa e me ne andrei immediatamente dal mio eremita giù al Sorbo a farmi spiegare come catturare con un filtro estratto dalle erbe il cuore del mio amato, che ride, ride ma non comprende i miei sentimenti per ..lluuiiii (ammicca a Ridiridi). Noo è?!.. Sai che ti dico? Piangi per un giorno, piangi per due, che cambia? Vado subito dall’eremita. Fammi, anzi, fatti un favore. Non bussare a quella porta: lei non attende altro. Se bussi sei un uomo fritto. Ti spolpa come un arrosticino. Lo sai come direbbero a Campagnano? Te se manna giù come un rosso d’ovo! (si allontana e tra se e se) Da quale pianta si estrarrà il filtro che scioglie il cuore degli uomini?!… Il rovo?!… Ci vuole proprio l’eremita! (escono)
Abbastanza: Le erbe, gli infusi, le ricette, i filtri?!… Quando le cose del cuore vanno in rovina e le robuste travi del tetto dell’amore crollano sulla schiena dell’innamorato, che erbe vuoi cercare?!… Non ci sono erbe né pozioni, c’è solo il cuore lacerato in mille frammenti come un lancio di coriandoli. Perché Favilla, perché? Perché non vuoi più amarmi, perché hai lasciato che le robuste travi del tetto del nostro amore cascassero tutte addosso a me?!… Perché?!… – Non bussare a quella porta, dice Amicasua, ma come faccio, come faccio a vivere senz’ella? Oh, povero me, povero me, povero me… Favilletta mia, perché mi vuoi lasciare?!… Eppure ti portavo al mare… ti portavo a mangiare la pizza,… ti facevo i complimenti! Mai una parola fuori posto, mai un non so, mai un so che. Mai uno sguardo ombroso, mai un broncio, mai! Ti aspettavo davanti al bar Trequattro Scalini col sorriso sulle labbra, sempre con una parola fresca, sempre pieno di attenzioni per farti mantenere bella lucida, dolce Favilletta. Se hai ancora un cuore, apri questa porta! Ti ricordi quei mesi che abbiamo vissuto insieme quanto siamo stati bene?!… Tutte le mattine, alle sette, ti preparavo la colazione con la nutella perché tu, verso le dieci, quando ti alzavi dal letto, prima di accingerti a studiare per l’università La Sapienza, potessi ristorarti mentre io mi recavo soltanto a lavorare in qualche cantiere a fare gli spiccati, li plinti, li pilastri, li muri, le vòrte, li solai, la guaina, li tetti, l’abbaini!… La colazione non la finivi e lasciavi pure qualche fetta perché non ti andava, perché esageravo sempre e non volevo comprendere che a te una fetta ti bastava ed io insistevo a fartene sempre tre!… Ehhh, ehhh, ehhhh. E quando tornavo alla mezza, sparecchiavo la colazione, mettevo su la pentola e, appena toglievi i libri dalla tavola, apparecchiavo per il pranzo che tu avevi approntato speditamente perch’eri bravissima a scartare due etti di prosciutto, intanto che io affettavo il pane!… La frutta! Nessuno meglio di te sapeva servirla! E la lavatrice?!… Mi hai insegnato così bene ad usarla, che mia madre non si sarebbe mai permessa nemmeno di pensarlo: panni chiari, panni scuri, acqua calda, acqua tiepida, lavaggio a freddo, che quasi manco la guardavi più visto ch’ero diventato tanto bravo. Anche con i piatti non me la cavavo per niente male. I primi tempi sprecavo tanta acqua e tanto detersivo, ma poi col passar dei giorni, dai e dai, ho dovuto imparare. Solo a fare il letto, mi dicevi, sono rimasto un po’ maldestro e anche un po’ svogliato. Vero, vero, avevi ragione! Tutta colpa di tua madre, mi dicevi. – Mamma, mamma mia!…- I problemi veri sono cominciati con l’acqua: male con la dolce, peggio con quella salata. Ti ricordi, quanto a te e alle tue amiche, vi piaceva stare al sole come le lucertole?!… E di quei bei pranzetti tra la sabbia con i panini grondanti di unto perché non si poteva perdere nemmeno un attimo di quel prezioso sole battente di metà agosto, te ne ricordi?!… Ferme, zitte come sirene sugli scogli, somiglianti all’umanità solo per le colonne di fumo provenienti da quelle quaranta, cinquanta sigarette che vi sparavate senza sosta. Poi, finalmente, il tardo pomeriggio, ustionati come mietitori di Van Gogh, in auto di corsa a casa. Di corsa perché bisognava fare una doccia e poi sulla strada per chiudere la serata ed ostentare le brunite chiome. Ma eri bella e io t’amo e t’amerò sempre, Favilluccia mia, fritta dorata! T’amerò pure se m’hai detto – l’orlo o te lo fai o te lo fai fare da mamma. – Mamma, mamma mia!… – E a proposito – aggiungesti – quando ai pantaloni si rompono le lampo, si buttano! Se non sei d’accordo vai da mamma! – Mamma, mammina mia!…- Ma non dissi niente. Che potevo fare?… E non feci niente nemmeno quando con sdegno mi gettasti in faccia, colmo dei colmi: tu non puoi capire, sei di Campagnano. Che vuoi che capisca uno di Campagnano?!… Fu come una spada che ti taglia in due, dalla spalla all’inguine. Non dissi niente ma sai, quando una ti dice una frase del genere, non offende te, no. Offende te, la tua famiglia, i tuoi parenti, i tuoi amici, offende tutta la tua comunità perché così dicendo esclude che dal tuo paese natale possano comparire persone in grado d’intendere oltre una certa soglia. Anche questo, anche questo ho sopportato. E non ho detto nulla, non ho replicato, non ti ho rappresentato che… Avrei potuto dirti… (si sfoga) I tuoi paesani, quando al vostro paese sono comparsi i pullman… gli sono andati incontri con i forconi!… Al tuo paese, quando finalmente acchiapparono la talpa che si mangiava le radici degli ortaggi, il consiglio comunale in seduta straordinaria ha decretato di… seppellilla!!!… Al tuo paese, sempre lo stesso consiglio comunale, il giorno che hanno catturato il falco famelico che divorava le galline hanno decretato di… buttarlo dalla torre più alta!… – Non puoi capire, sei di Campagnano: Ahhhh!!!… Lo paese da do venghi tu, convinti che li grilli facendo crì crì, segassero i fusti delle spighe del grano, gli hanno dichiarato guerra e sono partiti a caccia di grilli co’… li fucili!!… Lo Sindaco, vedendone uno sulla spalla di un paesano lo sai che ha fatto, visto che noi a Campagnano non capimo e invece voi capite tanto?!… Ha spianato lo fucile e ha detto: un di noi un di loro. Pam pam!!!… E pe’ ‘mazzà un grillo ha ‘mmazzato lo paesano! E quello era lo sindaco, pensa quell’altri!?… (pausa poi pentito) …Perdono, perdono amore mio! Non è proprio così la storia, mi sono lasciato prendere dal trasporto. Poi sono cose passate!… Le raccontavano le nonne delle nonne delle nonne, adesso siete più svegli!… No, volevo dire che… tu e la tua famiglia non c’entrate niente. E poi… e poi mesa’ che manco siete di lì, se mi ricordo bene tua madre una volta mi ha raccontato che siete immigrati lì… (si apre la porta!)
Favilla: (ferale) Ci viviamo DA SEMPRE LÌ!… La mia famiglia è da mille anni che vive a Formello, quella che tu chiami …lì! A proposito dei pranzi: una delle ragioni che più hanno contribuito a farmi dire basta con questa storia sono stati proprio i tuoi… pranzi! (si sfoga) Non se ne poteva più dei pomodori spaccati conditi col basilico, l’aglio e l’olio del tuo fertilissimo orto campagnanese!… E che dire della frittata con gli asparagi selvatici raccolti da te, in persona, più o meno regolarmente la domenica pomeriggio quando, in genere, i comuni mortali si dirigono verso un cinema, un teatro, un parco, una villa, un giardino!?… Per non parlare delle fantastiche frittate con i luppoli, fatte proprio da te, con le erbe selvatiche commestibili e delle tue inconfondibili insalatine di campo!?… Dio mio, come ho fatto a stare così tutto questo tempo?!… E i carciofi?!… I carciofi!… Né fiore, né frutto, un po’ fiore, un po’ frutto! Sono buoni i carciofi, no?!… Sono buoni, piacciono a tutti. Ma quelli campagnanesi!… Quelli campagnanesi sono incomparabili! Non esiste nel creato un carciofo buono come quello di Campagnano. Ah! Viva i carciofi! (pausa – strabuzza gli occhi) Eeeeh… eeeeh… e il vino?!… Dioniso in persona è venuto ad impiantare vitigni e barbatelle! E’ storico, nessun affronto! (enumera) – Valle di Baccano, Colle di Baccano, torre di Baccano, Bosco di Baccano! Le immaginate le menadi, il carro del dio, le tigri, il tirso, si!?… Perché loro ci credono di brutto, sa?! Non discendono direttamente da Zeus, ma … la parentela sappiate ch’è forte! Non esiste un vino buono come quello di Campagnano! Quanto si piacciono questi… etruschi meridionali, ah ah ah! E’ vero, Formello è più a sud e quindi di che meridione parli?!… (remissiva) Oh, chiedo venia e perdono… Scusate… (aggressiva) Di che?!… Perdono di chee?! E’ vero, eravamo più a sud ma eravamo, eravamo… Veio! Noi non eravamo i popoli veienti, noi eravamo Veio! Voi eravate tra i falisci e i veienti, un po’ e un po’, …i migliori carciofi del creato!?… Quando i nostri principi e i nostri re viaggiavano su carri d’oro massiccio trainati dai migliori cavalli del Mediterraneo, voi cavalcavate i buoi. Ma poi, ma… ma che sto facendo?… Chi mi fa competere?!… Quando i vostri avi si “appozzavano” per bere d’intesa con le mandrie, i nostri degustavano i più pregiati vini di Sicilia nella Olpe Chigi depositata dai principi di Veio dentro un tumolo di sessanta metri di base per venticinque di altezza… una cattedrale! Da noi è stata rinvenuta la più antica tomba dipinta del Mediterraneo, la Tomba dei… Leoni Struggenti, 690 avanti Cristo: non so se rendo l’idea!…(lungo sospiro) Noi, noi abbiamo Marìpara!…
Abbastanza E allora ‘emo perso…
Favilla Perché, credevi di vincere?!… Lasciamo stare il passato, non c’è dibattito. Volevo dire, a proposito delle memorie sui nostri trascorsi che sentivo prima, solo una puntualizzazione: il letto a casa di mia madre si fa, punto. A casa della tua mammina si ri-fà! Ad ogni modo, le cose sono andate come sono andate. Nessun rancore, la vita ci sta davanti. Cerchiamo di godercela e quello ch’è stato è stato. Ah, fammi una cortesia. Siccome penso di andarmene al Sorbo per respirare un po’ d’aria buona, sii gentile, tu va a Martignano che ti piace tanto e comunque non venire dalle mie parti! D’accordo?!… Speriamo bene! (richiude la porta)
Abbastanza: (sconcertato) Dalle parti tue?!… Dalle parti tue?!… E quali so’ le parti tue?!… Perché, ce stanno le parti tue?!… Il tuo paese è un punto e virgola schiacciato tra la sterminata punteggiatura del triangolo R, C, S, Roma, Campagnano, Scrofano! Il tuo paese è una depressione morfologica che pe’ sciugalla hanno dovuto – li tuoi avi – scavare centinaia di …formelle! Ah, a proposito di Veio: Veio aveva principi e pastori: voi non eravate i principi! I principi stavano sull’acropoli, a voi per raggiungere l’acropoli vi ci voleva mezza giornata. Ma volemo scherza?!… A proposito: dov’è che bevevano li tui antenati, nella coppa Chigi?!… Guarda, t’aa do’ uno a cento: quella più de mill’anni dopo, sotto la …cattedrale ce l’hanno ‘nguattata lì briganti che imperversavano nelle formelle. Comunque, riguardo all’acqua è bene che ripassate un attimo perché qui, nella nostra terra, mentre ve zuppassivo dentro le pantane, noi ci facevamo il bagno nelle terme imperiali!… Solo attorno ai colli di Baccano c’erano tipo cento ville! E’ semplice: c’era il lago. Ma no uno, tre! Con tre laghi a disposizione, perché secondo te saremmo dovuti venire giù a quella pozzangheretta della Mola di Formello?!… L’olpe chigi?!… Noi, noi, abbiamo il Vaso dei danzatori della necropoli di Selvagrossa!…
Favilla: Così almeno vi consolate con l’aglietto del ballo…
Abbastanza: A si?!… A proposito: chee, che, che tomba?!… la tomba dei Leoni Struggenti?!…E che è a vostra?!… Mica sta lì da voi, sta a Roma, è in terra di Roma!… N’vanno detto?!…Ma pure se fosse stata ‘a vostra…(allarga le braccia) quattro gattucci coj baffi?!… Ee… sempre a proposito: io dalle parti vostre non ho nessun bisogno di venirci, a meno che nun te venga in mente di ritenere che Zorbo possa essere lo vostro!?…
Favilla: Perché, avete dei dubbi?!…
Abbastanza: No, per niente: è di Campagnano, punto.
Favilla: Temo che dobbiate ridurre le vostre certezze e pure un bel po’ di ville romane!… (Abbastanza fa per replicare) Sccccc!… Per carità, non c’è bisogno. Andiamo dall’eremita! – E poi, con tutto quel po’ po’ di ville imperiali, come avete fatto a disseminare sui vostri colli tante orribili costruzioni?!…
Abbastanza: Tra una villa romana e l’altra!… E voi come avete fatto a fa la zona industriale in mezzo a tutto quello po’ po’ di templi!?!…
Favilla: …Andiamo dagli eremiti!
Abbastanza: ‘Namo da li romiti ch’è mejo!
CHE COS’E’ L’AMORE?!…
Amicasua: (ad Altera esibendo imbarazzo e disgusto) …Succo di melacotogna: un cucchiaio al
dì!… Acqua piovana: un bicchiere tutte le volte che piove!… Gramigna: una
forchettata tutti i giorni dispari!… Nidi di rondine di gronda: uno intero!…
Lumache: una lumaca ignuda da inghiottire sana ad occhi chiusi!… Ahhah!
Che prezzo terribile hanno i sentimenti!?…
Altera: E de che te lamenti?!… Quanno lo filtro l’hanno dato a me c’era pure la coda de rospo… Aho’?!…, mica de pesce?!…
Strolico: Oggi ormai è ‘na passeggiata! A li tempi mii la ciumaca te levi da ‘gnottì co’ tutta la casa!…
Altera: Almeno tu hai avuto l’amore.
Strolico: Era mejo nun avello!… So’ pure rinnato da lo romito pe famme dà’ l’antidoto ma lo romito m’ha risposto che l’antidoto l’eva da pià essa.
Altera: Eh, quanno se ‘mpicceno li pianeti?!… Così te sei dovuto tenè ‘sto grande amore!?…
Strolico: E ch’evo da fa?!… Zitti ch’ecco qualcuno…
(si sentono arrivare Luna e Ridiridi)
Amicasua: Fatemi andare che sta lui arrivando e non so se il cuore mi regge.
Altera Ma so’ Luna e Ridiridi!… …Non me di’ che te piace quello paino?!…
Amicasua: A parte che non so che cosa voglia dire “paino” ma a me piace lui…
Strolico: Ma Ridiridi?!…
Amicasua: Abbassa la voce!… Si, lui, mi piace lui!…
Altera Oh! … Sa’ Rocco s’è ‘namorato do’ cane?!…
Amicasua: Io lo adoro!… (esce)
Altera: “…Io lo adoro!…” Se vede proprio che l’amore è cieco.
Strolico ‘Na bella monella così co’ quello pappazziolo!
Altera: Stai pensando di far lasciare anche loro?!…
Strolico: E come potrebbe? Questi manco se so’ ‘ncontrati?!… A proposito…
Altera: Lascia perde! Lascia che il fiume segua il suo corso.
Strolico: E chi se ‘mpiccia!… Je fo un lavoretto co’ li fiocchi.
Luna (fa la conta lanciando la palla in aria) …un bacino, un violino, tocco terra, tocco cuore, fiorellin d’amore, angioletto del Signore!…
Strolico: Ah, ecco la luce dei nostri occhi! Luna, bella de zio tuo!
Luna: Ciao zio ‘Strolico! Ciao zia Altera. Siamo venuti ad invitarvi per andare a fare una bella grattachecca! Vi va?!…
Strolico: Non se potrebbe ‘spettà ‘st’estate?!…
Altera: (sottovoce) Eee, lo lavoretto co’ li fiocchi a Ridiridi quanno je lo fai,’ st’estate?!…
Luna: Ma dai, zio!?… Zia Altera, convincilo tu!
Altera: Si va?!…
Strolico: Pronti! (al pubblico) Co’ ‘sti giovani d’oggi, nun se finisce mai! Eh, quella vanga!…
… ANCORA DAGLI EREMITI
Abbastanza: Buona salute a voi, cari romiti. Io e la mia… Io e Favilla, abbiamo incominciato una disputa sulla quale non troviamo accordo alcuno. Trattandosi del Santuario potreste darci delle delucidazioni affinché si capisca come stanno le cose intorno al miracolo dell’apparizione della Madonna e se il Santuario appartiene a Formello o a Campagnano?
Romita c.: Noi racconteremo e voi ascolterete. Se sarete attenti e con il cuore sgombro da campanilismi, capirete, altrimenti farete come i vostri predecessori. Cominci tu? (squilli di tromba)
Romito f.: Anno 996: Ottone III cita il Castello del Sorbo. (suoni di tromba) Ta ta ta taa…
Romita c.: Anno 1369: il Castello del Sorbo compare come tenuta entro i confini di
Campagnano!…
Abbastanza: …Milletrecentosessantanove… la signora fa le prove!…Ta ta ta taa…
Romito f.: Anno 1402: tra i rami della pianta del sorbo al pastorello formellese appare il
quadro della Madonna. Ta ta ta taa…
Romita c. Anno 1590: i campagnanesi rivendicano la posizione del Santuario nel territorio di Campagnano. Ta ta ta taa…
Romito f. Anno 1590: i formellesi rivendicano di aver fabbricata la chiesa: scoppiano i contrasti tra formellesi e campagnanesi. Le due comunità si pacificano come di seguito:
Romita c. “Et è da sapere che è stata grandissima lite et controversia, et conseguentemente odio, et inimicizia scoperta tra le genti di Campagnano, et Formello per la giurisdizione, et dominio di questo Convento. Vi è stata dai Formellesi fabbricata la Chiesa col Convento, dotato di beni e di entrate, del che natane lite e pretendendo ciò fosse nel suo territorio quelli di Campagnano, si pacificarono con quest’ordine: che nel terzo giorno di Pasqua di Resurrezione, chi arrivasse prima processionalmente entrava in Chiesa a far riverenza a questa gloriosa Immagine, e tornata poi fuore aspettavano l’altra compagnia non venuta, et d’accordo entravano assieme, celebrando la Santa Messa. (squilli di tromba)
Romito f. Ma l’inimicizia e il disordine, a talché ognuno andavasene sotto i sacchi ben armato
et in questo anno particolarmente del 1591, arrivata la Compagnia di Campagnano prima al Convento, entrò senza aspettare…” (squilli di tromba)
Romita c. Anno 1592: A seguito dei disordini l’Uditore Generale di Casa Orsini conferisce la giurisdizione a Formello consentendo a quella Comunità l’ingresso “con palij e feste” il terzo giorno di Pasqua…
Romito f. …Ai campagnanesi il secondo giorno di Pasqua ma ”senza pompa e festa”. Che la raccolta delle elemosine versate dalle due comunità sia registrata separatamente. Ta ta ta ta!
Romita c. Il santuario cade in abbandono e diviene ricovero di ladri e di briganti! Ta ta!
Romita f. Anno 1968: Riprendono le celebrazioni. Ta!
Abbastanza: Vi ringraziamo cari eremiti. Adesso è tutto chiaro. Mi avete sciolto ogni dubbio.
Favilla: Grazie cari eremiti. Adesso è tutto chiaro. Mi avete sciolto ogni dubbio.
SOLI
Abbastanza: Che me dici del dipinto dell’albero del sorbo?
Favilla: Che ne debbo sapere, mica c’ero nell’Ottocento io. Tu si?!… A parte che siete così fantasiosi che non si sa mai?!… Si, sono sicura che nell’Ottocento c’eri. Mi sembra di vederti!?…
Abbastanza: Nessuna fantasia, l’ha scritto e sottoscritto un vostro sapiente: “Il santuario racchiude l’albero del sorbo di cui si conserva tuttavia il fusto assottigliato… per le reliquie sveltene dai fedeli”… Chi l’ha assottigliato l’albero? Chi l’ha sveltene, voi le reliquie!? Non lo sapessivo che assottiglia, assottiglia l’albero finiva?!… Che vuoi che capisca uno di Campagnano?!… Perché vi siete portati via l’epigrafe di marmo incastonata nel pavimento del refettorio del Convento?
Favilla: Perché era nostra! Fu ritrovata nei pressi di S. Silvestro e S. Silvestro è dentro quel punto e virgola del territorio formellese circondato dai ciclopici R C S!
Abbastanza: Tante volte me domando come fa a starci tanta bella roba in un essere tanto minuto?!…
Favilla: Perché pensi che li abbiano chiamati scrigni?!… (implacabile) Dove sta l’originale duecentesco del dipinto della Madonna del Sorbo?!
Abbastanza: Lascia perdere! Sta bene e è al posto suo!
Favilla: (incalzante) Chi l’ha stabilito che sia quello il posto suo?! Se la Madonna è comparsa a un pastorello formellese, perché il dipinto non sta a Formello!?… Se la Madonna è comparsa ai formellesi, perché non la possono conservare e venerare i formellesi? Prima vi siete appropriati della Chiesa e del Convento costruiti con le privazioni e i sacrifici dei formellesi per poi lasciarli andare in malora fino a quando non siamo intervenuti con un restauro durato ben due anni. Adesso vi arrogate il diritto di conservare il Miracolo del Sorbo. Chi vi ha dato questo diritto? Lo avete chiesto alla Madonna forse?!… Chiediamolo alla Madonna se vuole essere conservata e riverita dai formellesi ai quali apparve sei secoli fa o da voi ai quali non ha mai ritenuto di voler comparire!?… Andiamo dall’eremita!
Abbastanza: No, quello è di Formello, ti dà subito ragione.
Favilla: Perché la eremita ch’è di Campagnano non darebbe ragione a voi?!…
Abbastanza: Andiamo da tutti e due!
Favilla: D’accordo, da tutti e due!
LA GRATTACHECCA DI LUNA
Luna (salta sulle punte) Unse, dunse, trinse, quara, quarinse, mere, merinse, rinfe, ranfe, dieci!
Strolico: Ecco la passeretta bella de zio!… T’è piaciuta l’altro giorno la grattachecca?!…
Luna: (gli fa la scafetta) Passeretto bello tu!… Si, mi è piaciuta!
Altera: Come sei ‘nnata oggi a scuola?
Luna: Non si dice come sei ‘nnata, si dice: come sei andata oggi a scuola!…
Strolico: Come è andata… oggi a scuola?…
Luna: Molto bene. La maestra Carla ci ha insegnato le frazioni.
Ridiridi …Cesano, Baccano, Le Rughe, Olgiata, Stracciacappe, Valle Steccona…
Luna Ridiridi che mamma ha fatto gli gnocchi!… Queste sono località. Quelli che ci ha insegnato la maestra Carla sono calcoli.
Altera: Lascelo perde. Che ne po’ sape’ esso de calcoli?!…
Luna: Adesso vediamo se le sapete fare, altrimenti ve le insegno io. Dimmi zio Strolico, quant’è un terzo di sei?
Strolico: Un terzo di sei… (ad Altera) Quanto faceva?…
Luna: Non ti devi far suggerire dalla zia Altera, devi rispondere tu. Se non lo sai, devi dire: non lo so ed io ti tolgo un punto.
Strolico: Nun dovrebbe fa due?!…
Luna: Bravissimo! Fa due, infatti! Ti do un punto di favore. Adesso passiamo a zia Altera: dicci, zia Altera, quant’è un quarto di otto?
Altera: (a Strolico) Nun faceva due?!…
Luna: Bravissima, zia Altera, fa proprio due! Un punto di favore. Però mi raccomando, non devi dire …nun faceva, devi dire non faceva!..
Altera: Va bene, non faceva…
Luna Brava! E adesso passiamo a Ridiridi. Dimmi, Ridiridi, quant’è il quinto di dieci?!… Non è difficile, ce la puoi fare.
Ridiridi Quattro!…
Luna: Sbagliato!!!… Fa due! Come faceva due per la zia Altera e come faceva due per zio Strolico. Bastava copiare. Un punto a …sfavore!
Strolico: Manco bono a copià. Che mommera!?…
(arrivano Tito e Toto)
Tito (salutano) Oh…
Toto Eh…
Strolico Oh…
Altera: Ahè!…
Luna Buonasera!…
Ridiridi Come ‘namo?
Tito (si siede) …Li reniii!…Li reni!…
Toto Zitto!… (come per dire: lo vieni a dire a me?…) Pure che too dico, che too dico a fa?! Dice: va la ‘o medico?!… Ma quanno uno è rivato all’età ch’è rivato, che va a fa là ‘o medico?!… Che te dice ‘o medico?!
Tito Che li mali so’ come li quatrini: chi ce l’ha se li tiè!
Luna Adesso faccio una domanda a tutti di storia. Risponde per primo zio Tito di Formello: allora, la domanda è questa: lo perse per l’uva l’occhio che aveva?!…Di chi parliamo?
Tito (pensa a voce alta) Uva…, vino…, filoni… scassato… maioli… Chi potrà esse’ stato?…
Luna: Tempo scaduto! Risponde zio Toto di Campagnano.
Toto Me rifaresti la domanda?!…
Luna Una volta sola però… Allora: lo perse per l’uva l’occhio che aveva. Di chi stiamo parlando?!… Hai trenta secondi per rispondere. Via!
Toto (cerca suggerimenti ma tutti fanno i vaghi) Lo perse per l’uva l’occhio ch’aveva…
Luna (batte con le mani il tempo) Il tempo sta per scadere, si sbrighi signor Toto, forza!
Toto La so! …La so! Un contadino che lì a la vigna s’è ‘nfilato co’ ‘na canna!…
Luna Sbagliato!!!… Sbagliatissimo!…
Toto (a Rididiridi che ride) Che te ridi, ‘nsensato. Mo vedemo quanno che tocca a te.
Luna Chi la sa?!… Chi sa la risposta alzi la mano.
Altera: Dovrebbe esse’…
Luna Zia, essere, non esse’.
Altera Vabbene. Dovrebbe essere… Come se chiamava?!… Cellò su lo pizzetto de la lingua… (tutto d’un fiato) Quello… quello co’ ‘n’occhio solo, Polifémo!…
Luna Bravissima!… Magnifico!… Grande vittoria di zia Altera!… I maschietti sono un po’ distratti. Mi raccomando attenti alla prossima domanda. La prossima domanda la rivolgo a Ridiridi. Facile, facile: Erano sette i piccoli nani, per cortesia, ditemi i nomi…
Ridiridi: Facilissimo! Biancaneve e i sette nani!… Allora: uno, Brontolo, due Pisolo, tre Mammolo, quattro…
Luna Quattro…
Ridiridi Allora, ricomincio: uno Brontolo, due Mammolo, tre Cucciolo, quattro Tontolo…
Luna Tontolo?!… Ma che dici?!… Ti arrendi?!… Arrenditi! Tenta tu zio Strolico!
Strolico Uno era quello coll’occhiali… Allora: Brontolo, Cucciolo, Dotto, Eolo, Gongolo, Mammolo, Pisolo!
Luna Bravissimo zio! Bravissimo! E adesso ditemi i nomi dei… sette re di Roma! Via, alzate la mano!
Tito La so io! La so io! Fermi tutti! Dunque: Romolo!… Numa Pompilio!… Servo Tullio!.. Tullio Ostilio!… Tarquinio Prisco!… Tarquinio il Superbo!…
Toto Ne manca uno!…
Tito Nun è possibile!?… (ripete) Romolo!… Numa Pompilio, Servo Tullio, Tullio Ostilio, Tarquinio Prisco, Tarquinio Il Superbo!
Strolico Ne manca sempre uno!…
Tito Nun po’ esse’!… (ripete) Romolo!… Numa Pompilio, Servo Tullio, Tullio Ostilio, Tarquinio Prisco, Tarquinio Il Superbo!
Altera Ne rimanca uno.
Ridididi …Anco Marzio!
Luna Bravissimo!… Ridididi, sei stato grande!…Grandissimo!!!…
Tito Nun è giusto!… Ah, esso è stato grande!… Io n’ho detti sei, esso uno!… E esso è stato grande!… Che so’ ‘ste ingiustizie?!…
Luna (va in in lacrime tra le braccia di Altera)
Altera Ma è un gioco!?… Ma manco i ragazzini sa’ pierebbero così?!… Viè qua, bella de zia che questi proprio nun capisceno gnente… Chiedete scusa e dite che ve dispiace!…
Strolico Ce dispiace Lunetta, mannaggia la pupazza!…
Luna Dispiace anche a te zio Tito di Formello?!…
Tito E come nun me dispiace, passeretta bella de zio tuo.
Toto E come, nun je dispiace!… Dijelo che te dispiace e che voi formellesi de regazzini nun ce capite gnente.
Altera Invece voi, de Campagnano ce capite tanto?!…
Luna Zia?…
Altera Si, bella de zia, dì, dì…
Luna Zia, la posso fare un’altra domanda a zio Toto di Campagnano?!…
Altera: E certo che gliela puoi fare. Te la può fare si, una domanda la pupa, vero!?
Toto Come nun me la po’ fa, certo che me la po’ fa. Domanna bella de zio che zio nun se ‘rabbia.
Luna Non t’arrabbi se poi è troppo complessa e non ce la fai a rispondere come zio Tito di Formello?!…
Toto Ma che scherzamo?!… E’ un gioco! E mica semo ragazzini?!… – pure se qualcuno ogni tanto so’ scorda…- Dì, dì pure a zio.
Luna Sembra… che parli di animali…
Strolico Capirai, se nun ce capisce esso d’animali?!…
Luna (grande sospiro) La domanda è la seguente, fai molta attenzione: una ch’apra ti darò, peli e corna non avrà, che sia capra oppure no, una ch’apra ti darò.
Toto Che devo risponde?
Luna Che cos’è?
Toto Una capra… nun è.
Ridiridi Penso de no, tu che dici? Ahah ahah ah!
Toto A te, te to’ spiego dopo, quanno nun ce stanno i regazzini!… Me la ripeti bella de zio?…
Luna …Una ch’apra ti darò, peli e corna non avrà, che sia capra oppure no, una ch’apra ti darò.
Toto …Una capra ti darò, peli e corna non avrà, che sia capra oppure no, una capra ti darò! …La so, la so!…
Luna Fai attenzione zio perché hai una sola possibilità di rispondere.
Toto Nun c’è problema, la so! La risposta è: LA CONOCCHIA!…
Altera: …Ha indovinato???…
Luna …Zia, che cos’è la conocchia!?…
Strolico Me sa che nun hai ‘ndovinato… Tu che dici, Lunè?!…
Luna (molto imbarazzata) Non lo so…se ha indovinato… La risposta esatta è…
Tito e Toto E’?…
Luna La chiave.
Toto Come la chiave?…
Luna (fa il verso della chiave che apre) Una ch’apra! Una chiave che …apra!…
Toto Nun è giusto!…Mannaggia l’orecchie dell’abbacchi, mannaggia la coda de le pecore!… Pòssi venì giù mezza pacca de cielo!…
Luna (esplode in un pianto)
Altera Ma sete proprio tutti scemi!… Viè qua, bella de zia tua. Lasceli perde che so’ tutti scemi. Chiedete subbito scusa e dite che sete pentiti e che nu lo facete più. Subbito!
Toto Scusa tanto, Lunetta bella de zio. A zio Toto je dispiace tanto d’avè perso la pazienza, ma s’e domanne so proprio teribbili!… Dà un bacetto a zio Toto tuo…
Ridiridi Ma come un campagnanese che perde la pazienza!?… Ma co’ tutta la competenza che c’ete de li ragazzini, nun ce posso crede che hai perso la pazienza fino a falla mette a piagne!?… E si nun eri competente che je facevi, la pjavi a mozzichi?!… Ahah ahah ah!
Strolico Ma come se fa a perde la pazienza co’ ‘na creatura a ‘sa maniera?!…
Toto Come se fa?!… Come s’ha da fa?!… Tutti fenomeni!… Tutti campioni!!!… (se ne va) Manco si nun ve conoscessi a brodo che pecore sete!?…Tutti campioni!… (ulula come i lupi) …Ahuuuuu!… Ahuuuuu!…
Strolico: (a Ridiridi) Mo’ te la fo io a te mo una domanda: io te fo la domanda e tu me dai la risposta. Vedemo se ce ‘ndovini?!…
Ridiridi: Che debbo indovinare?
Altera: Fatte fare almeno la domanda?!… Bada che è una domanda composta. Ascolta…
Strolico: Tu’ padre e tu’ madre, pe’ fatte a te, che hanno fatto?! Facile, no?!…
Ridiridi: Eh, che hanno fatto, se sono sposati e sono nato io. Giusto?!…
Altera: Giustissimo! Ma per sposarsi che hanno fatto, prima?!… Si sono…
Ridiridi: …Innamorati?…
Altera: Ma lo sai che a primo acchito nun sembreresti?!… Bravo! E prima de ‘nnamorasse che hanno fatto?!…
Ridiridi: Che hanno fatto?!…
Strolico: Oh, nun me comincià a perde i corpi, ‘nnavi benissimo! Prima de dasse lo primo bacetto, che hanno dovuto fa?!…
Ridiridi Sono andati a messa.
Altera (a Strolico) Semo sicuri che stemo a fa ‘na cosa fatta bene? Io comincio a ave’ qualche dubbio!… Vabbe’! Senti, bello de Alteruccia tua, pe’ nà a messa, se saranno messi d’accordo, no? Pè mettese d’accordo, hanno dovuto…
Ridiridi …Incontrarsi?…
Altera (se lo bacia) Bravo!… Nun dì più gnente che hai detto tutto. Arivati a questo punto la domanda vera è: e tu, Ridiridi, l’hai incontrata quella con cui ‘na a messa, datte lo primo bacetto, fidanzattece, sposattece e facce ‘nantro simpaticone, un fjuccio ridarello come te?!… (resta immobile con le braccia alzate come in attesa del responso di un oracolo)
Ridiridi Mi state chiedendo se ho la ragazza? Ahah ahah ah!
StroliDicevi…
Ridiridi No, non la ho.
Strolico Ma tu, tu con questo bel sorriso che te ritrovi, l’hai cercata?!… Hai guardato se puoi interessare a qualcuna?!…
Ridiridi Ma a chi potrei mai interessare?!… Le ragazze non mi guardano. Loro guardano i ragazzi con gli occhiali grossi e scuri e i capelli dritti dritti. A me nessuna mi guarda.
Strolico Sbagliato! La risposta alla domanda che ti ho fatto è sbagliata! Noi siamo convinti che ci sia invece una bellissima ragazza che ti pensa e tu non la degni di uno sguardo. Chi potrà essere?
Ridiridi: Chi potrà essere?
Strolico: E no, bello de’ zio, chi potrà essere lo domandamo noi, sei tu che devi trovà la risposta. Chi potrà essere?!… Sarà di Formello o di Campagnano?…
Ridiridi: For…(Altera lo tacita)
Altera: Forcam…
Ridiridi: …pagnano!…
Strolico: Bravo! E il suo nome comincia con una vocale o con una consonante?!…
Ridiridi: Con una … ch…
Strolico: …Non ci provassi sa?!…
Ridiridi: Con una vo…
Strolico: …cale! Ma sei proprio bravo! Rallegramenti!
Altera: Ora, le vocali sono cinque no?
Ridiridi: Se non le hanno cambiate recentemente, si.
Strolico: E’, è pure spiritoso!… E’ un ragazzo di spirito! (gli da uno scappellotto) …Bravo!
Altera: E se non le hanno cambiate, qual è la prima vocale?!…
Ridiridi: A!
Strolico: Fantastico! Sei proprio fantastico! Quante ragazze conosci cui il nome comincia con la lettera A?…
Ridiridi: Cinque!
Altera: Tante!… (incalzandolo) E con la Am?…
Ridiridi Due!
Strolico E con la Amic?…
Ridiridi Una, Amicasua!…
Strolico (guarda Altera meravigliato) Si è innamorato di Amicasua!… E’ innamorato di Amicasua e non ci ha detto niente!?… Ma caro ragazzo, queste cose si dicono!… Perché non ce l’hai detto che eri innamorato di Amicasua!… Eh, santa pazienza!…
Altera Ma, mi chiedo: perché Amicasua non me l’ha detto che ti vi siete innamorati?!… E’ proprio strano. Tu glielo hai detto ad Amicasua che ti sei innamorato di lei, si?!…
Ridiridi Veramente no!
Strolico E perché?!… Perché?!?!?…
Ridiridi Veramente, fino a qualche minuto fa manco lo sapevo. A me piaceva Favilla e non sapevo di amare Amicasua?!… Che cos’è l’amore!…
Strolico: E che spetti ad andarglielo a dire?! Perché non corri, vai, vai!
Altera: Ma come fai a resistere davanti ad un amore così travolgente?!… Vai a dirglielo immediatamente!
Ridiridi: Va bene, ma lei mi amerà? E se non mi ama!?…
Strolico: Tu intanto, fa la parte tua!
Altera: E se nessuno comincia!?… Te la chiamo. Amicasua!…Amicasuaaaa!
Strolico: Amicasuaaa!… Forza ch’è tardi!…
Amicasua Vengo, vengo zia, vengo subito!… (vede Ridiridi, imbarazzata fa la cicia) Buongiorno, non mi aspettavo di trovarvi tutti qui.
Altera: Tutti?!… Siamo io, Strolico e il nostro caro Ridiridi che peraltro ti deve parlare.
Ridiridi: Veramente…
Strolico: Altera, perché non li lasciamo soli. Chissà quante cose avranno da dirsi!…
Amicasua: Ma che sta succedendo?…
Altera: Ciao, eh!…
Ridiridi: Aspettate!… Ascolta Amicasua, io ti debbo parlare di una cosa molto importante e molto riservata. Non verresti a prenderti un gelato con me?!…
Amicasua: Certo, volentieri, ma è pieno inverno, fa un po’ freddo per il gelato!…
Ridiridi: Hai ragione, non ci avevo pensato! Andiamo?!… Vorrà dire che ci prenderemo un succo di frutta! Ahah ahah ah!
Amicasua Che mi devi dire?…
Ridiridi Ti debbo parlare di me e te e di noi. Ahah ahah ah! (le fa il solletico)
Amicasua Lo sai che mi piaci quando sorridi!…
Ridiridi Ed io mi sono accorto di…
Amicasua Di?…
Ridiridi Di?!…
Amicasua Di?!?…
Rididiridi Mi vergogno?!… Ahah ahah ah!
Amicasua Di cosa?… Dai, dimmi…
Ridiridi Io ti, ti…
Altera (si affaccia) …E dijelo!…
Ridiridi …amo!…
Amicasua A me?!…
Altera No, a me!… Mamma mia, in due nun ne fate uno!
(si allontanano)
Strolico: Innamorato fracio!
Altera: Chissà se Amicasua lo vorrà?!… Ah, l’amore! Basta l’idea per farlo accendere!…
Luna Ambarabba ciccì, coccò, tre civette sul comò che facevano l’amore con la figlia del dottore, il dottore s’ammalò, ambaramba ciccì, coccò!
MAMMAMAMMA E VIZIATO SONO IN CIRCOLAZIONE
Viziato: Mamma, voglio che mi compri la bicicletta, subitoooo! Voglio quella lunga, lunga, lunga!…
Strolico: Cerisemo!…
Mammamamma Ma già ne hai tante?!… A casa ce ne saranno almeno dieci.
Viziato: Sono poche!!… Sono poche e piccole!…
Mammamamma Vabbene, Mammamamma te la compra grande e lunga.
Viziato: Noooo!!!… Lo voglio pppiù lunga!…
Mammamamma Vabbene, più lunga, lunga come dici tu.
Viziato …Istantaneamente!…
Mammamamma Ci andiamo subito a Mammamamma.
Altera: Signo’ ma si je dete sempre retta so’ fjo nun rischia da venive un pochettino
viziato?!…
Mammamamma No, guardi, non è proprio il mio caso. Il bambino è solo un po’ vivace e a me
la vivacità piace molto, …tesoro della Mammamamma!…
Strolico: Senti un po’, regazzì: quanto è lunga la bicicletta che te stai pe’ comprà?!…
Viziato: E’ lunghissima! E’ lunga così! (allarga le braccia)
Strolico: Eh, ma mica è tanto lunga!…
Viziato: Si ch’è lunga!
Strolico: No, senti a me: prima è passato un regazzino che cell’eva du’ vorte più lunga de quella che te stai pe’ fa comprà! Vero Artera!?…
Altera: Ma che due, sarà stato armeno tre vorte più lunga!…
Viziato Non è vero, non esiste più lunga di quella che mi compra mia mamma!
Strolico Se nun ce voi crede io nun te ce posso fa gnente. Comunque, nun saranno state tre vorte, ma armeno due vorte più lunga, so’ sicuro sicuro sicuro!… Ormai ce stai, fatte comprà ‘na bicicletta come se deve, sennò dopo, che figura ce fai co’ l’amichetti tui?!… Mica te vorai fa pià in girò?!…
Viziato Nooo!…
Strolico E che te sto a dì?!…
Viziato Mamma!!! Voglio la bicicletta tre volte più lunga di quella che mi stavi per comprare, anzi, quattro! Mamma: subito! In questo istante!…
Altera: Eh, si, quattro è mejo perché sei più sicuro. Sei proprio un bello ragazzino!
Viziato: Hai capito mamma?!… Quattro volte più lunga!
Mammamamma Vabbene, più lunga, lunga come dici tu.
Viziato …Immediatamente!
Altera: Me riccommanno, fate presto, metti che finisceno?!… Che munello?…
Viziato (a Luna cantilenando) Mammamamma mi compra la bicicletta lunga lunga lunga, ah ah ah aha!…Ho la bicicletta lunga quattro volte più di quelle di tutti gli altri bambini!…
Luna Ma se è troppo lunga come farai ad andarci?…
Viziato Che m’importa! Intanto è la più lunga!
Luna Contento tu?!… Ciao eh!
EREMITI…
(dagli eremiti)
Favilla: Buona salute a voi, cari eremiti. Io e il mio… Io e Abbastanza, abbiamo ripreso la disputa sulla quale non ci ritroviamo d’accordo. Potreste darci nuove delucidazioni affinché si capisca come stanno le cose?
Romita c. Noi racconteremo e voi ascolterete. Affidatevi allo scritto che qui vi sarà letto:
Romito f. …In terra di Formello, viveva un pover’uomo. Questi, privo della mano destra, faceva il guardiano di porci in una radura sotto un ponticello inboschito.
Romita c. Il territorio, situato verso Campagnano, era nido di ladri e campo di assassinamenti; vi era anche un piccolo castello.
Romito f. Il giovane formellese, guardiano di porci, menava una vita innocente e solitaria. Un giorno osservò che una scrofa della sua greggia era posta con le zampe di dietro in ginocchioni, quelle davanti sollevate, e il grugno in su, verso l’alto dell’albero.
Romita c. Alzando gli occhi, vide fra i rami del sorbo una tavola antica, dipinta con una maestosa e devota immagine della Madre di Dio. Allora da quel quadro gli parlò la Vergine e gli disse che andasse nella Terra più vicina e facesse noto a quel popolo che Lei, vi aveva eletto quel luogo, perché in suo nome vi si fabbricasse un Chiesa.
Romito f. “Tu e non altri; hai d’andare, soggiunse la Vergine; e se la gente ricusa di crederti, poni il braccio monco nella catàna che ti pende dal fianco che ne lo caverai bello ed intiero, con quella mano, che al presente ti manca.
Romita c. Andò il guardiano a trovare gli anziani del Comune di Formello, ma lo trattarono da visionario. A questo pose il braccio mutilato nello zaino e lo cavò fuori tutto intero.
Romito f. All’evidenza del Miracolo, attoniti, si arresero tutti. Si fece avanti il giovane pastore a dire che la volontà e comando di Nostra Signora era che in quel luogo le fosse fabbricata una Chiesa.
Romita c. Molti dissero essere dovere fedelmente eseguirlo, altri si opposero proponendo inconvenienti e difficoltà. Trasportarono in processione la Sacra Immagine dal Sorbo alla chiesa principale di Formello. La mattina seguente, aprendone il Sagrestano le porte, non trovò la Sacra Immagine. Spaventato corse a darne parte all’Arciprete il quale disse senza esitazione: “La Beata Vergine è tornata al suo Sorbo. Andò per accertarsene ed appunto la ritrovarono sul Monte del sorbo.
Romita f. Andarono e, veduta l’Immagine nell’istesso luogo sull’albero, vi congegnarono come una capanna, perché restasse al coperto finché fosse fatta la Chiesa. Tagliarono tutti gli alberi che ingombravano il piano e lasciato solo in piedi il Sorbo, disposero l’edificio della Chiesa in maniera che la racchiudesse e che fabbricato ivi l’Altare restasse l’Immagine nel luogo istesso dove era stata collocata dalla Madonna.
Abbastanza: Lo vedi che la Madonna non è voluta stare a Formello!?…
Favilla: Perché hai avuto la sensazione che volesse stare a Campagnano che manco è nominato?!…
Luna Ponteponente ponteppì, tappettapperugia, ponteponenteponteppì, tappettapperì!
Favilla: Ecco la tua cuginetta, l’unica persona incantevole della tua casa!…
Abbastanza: E perché, mia madre che ti ha fatto?!… E mia sorella?!…
Favilla: Lascia stare tua madre e tua sorella che sono adorabili e alle quali voglio sinceramente bene.
Abbastanza Pure se so’ …campagnanesi?…
Favilla Si, pure se sono campagnanesi!…
Abbastanza Ma, perché cell’ete tanto co’ li campagnanesi?!…
Favilla E chi ce l’ha con i campagnanesi?!… Pensa che gli voglio così bene che con uno ne farei due!… …Scherzavo!…
Abbastanza Davero?!…
Favilla Siii!…
Abbastanza Davero, davero?!…
Favilla Davvero, davvero!…
Abbastanza Perché lo dici in italiano?!… Perché nun parli un pochetto campagnanese, che te farebbe tanto bene?!…
Favilla Neanche se mi fai una trasfusione totale di sangue?!… Perché non parli formellese tu!?…
Abbastanza: (si mette le mani alla gola come se si sentisse soffocare) ‘Ncja fo’, è più forte de me. Te amo tanto, te vojo tanto bene, ma nun me pòi chiede una cosa der genere!…
Favilla Davvero mi ami?!…
Abbastanza Siii!!!!
Favilla Quanto?
Abbastanza Immensamente!
Favilla E il nome ai nostri figli li sceglierai tu od io?!…
Abbastanza Insieme, potrebbe ‘nà?!…
Favilla Insieme va bene. Parleranno due lingue: l’italiano e il formellese.
Abbastanza Parleranno due lingue: l’italiano e il campagnanese.
Favilla No, formellese!
Abbastanza No, campagnanese!
Luna Tutte e due no è!?…
Favilla Be’ effettivamente potrebbe essere un’idea.
Abbastanza Si, perché no?!…
Luna E dove andrete ad abitare, zia Favilla?!…
Favilla Chiedi a tuo zio, sentiamo le idee della Campagnano democratica.
Abbastanza Favilluccia, io te vojo bene tanto, ma mica vorai ‘na a abbità in mezzo a li bandoni de la zona industriale?!…
Favilla Preferisci l’eternit dei capannoni campagnanesi?!… La mia famiglia ha una casa magnifica a Le Perazzeta.
Abbastanza Ma lo dice la parola… Le Perazzeta!… E’ un posto bono pe’ le pere, li cristiani che c’entrano?!… I toponimi so’ una cosa importante!… Piana delle Rose, per esempio, è un posto bono pe’ li cristiani e pe’ le rose!… Piane del Pavone, è un posto bono pe’ li pavoni e li polli, è troppo basso pe’ li cristiani!?… Nu’ lo dico pe’ cattiveria!…
Favilla E tu dove vorresti abitare?!…
Abbastanza Poggio del Melo! Lo senti quanto è dolce, come suona bene!? Poggio del Melo… Starebbe a Campagnano, ma quello è un dettaglio.
Luna Zio, io non capisco una cosa: ma se il luogo a Formello che si chiama Le Perazzeta evoca le pere, il luogo a Campagnano che si chiama Poggio del Melo, non evoca le mele?!… Perché le pere di Formello non vanno bene e le mele di Campagnano si?!…
Favilla Vieni qua, fatti abbracciare amore di zia, sei la mejo de la famja!
Abbastanza Ma de la famja nun è dialetto!?…
Favilla E’ dialetto si!… E… Eee… il matrimonio dove si consacra, a Campagnano o a Formello?…
Abbastanza …Idea!… Favilluccia mia che idea che cjò avuto! Senti… lo facemo giù a Zorbo!!!… Contenta?!…
Favilla Bellissima! Bravo! Ah, sei stato proprio grande a scegliere di sposarci a Formello!…
Abbastanza (frastornato) Co… Come? …Pe… Perché ha detto a… Formello?…
Favilla Va bene, va bene, va bene!… Hai detto là a Santa Maria del Sorbo e a me va benissimo! Manca solo la data.
Abbastanza Settembre, ottobre, maggio, nun c’è problema! …perché hai detto… Formello?
Favilla (spietata) …Te lo vuoi mettere una volta per tutte in quella zuccaccia campagnanese che (enumera) la chiesa, il convento, il campanile, l’orto, il pozzo, gli alberi, l’erba, l’aria, il parco di Veio e persino le farfalle!… sono di Formello, o no?!…
Abbastanza (risoluto) Dagli eremiti ci siamo andati. Non abbiamo cambiato le nostre posizioni di mezza virgola. Chiediamo alla Madonna. Sarà la Madonna a dire le cose come stanno. Sei d’accordo?…
Favilla Sono d’accordo. Per chiedere alla Madonna bisogna rivolgersi al Quadro…(fa con la mano il gesto di richiamo) Cominciate a riportare il Quadro a Formello!
Luna Perché zia a Formello? Mamma dice che la Madonna è comparsa al pastorello sul colle del Sorbo?!… Perché zia dici a Formello?!…
Abbastanza Vieni qua, fatti abbracciare amore di zietto! (a Favilla) Eh, perché a Formello?!…
(compaiono gli eremiti)
Romito f. Benedetti ragazzi, eppure ve l’abbiamo detto…
Romita c. Ascoltate ve-ra-men-te!…
Romito f. …La Sacra Immagine fu collocata nella chiesa principale di Formello. La mattina
seguente la Sacra Immagine era scomparsa…
Romita c. La Beata Vergine è tornata al suo Sorbo.
Romito f. …Ricordate cosa disse la Madonna al pastorello?…
Romita c. “Vanne o poverino alla terra vicina e da mia parte di’ che vengano tutti in
processione e poi mi fabbrichino qui un tempio, dove chi verrà con fede, bramo
di fargli grazia”.
Luna Avete capito di chi è il santuario?!…
Abbastanza Io penso ch’è sia de …la Madonna. E’ la Madonna che l’ha voluto lì su quel colle. E tu?
Favilla Lo sai perché ti amo?… Perché sei un campagnanese capoccione ma sempre pronto a rivedere le tue posizioni e a riconoscere la ragione anche quando non sta dalla tua parte.
Abbastanza E lo sai io perché te amo?… Perché… sei una formellese aspra! Etrusca mia!… (l’abbraccia)
Favilla Mezzo etrusco, mezzo falisco, un po’ e un po’.
LUNA, TITO, TOTO E I …PELLEGRINI
Luna E questi che stanno arrivando chi sarebbero? Poverini, come sono ridotti male!
Tito Ahè, chi sete, da do’ venite?!…
1°Pellegrino (assetato, distrutto, senza un filo di voce bisbiglia) Pe …lle…gri…ni…
Toto Chi sete?!…
2°Pellegrino Pe – lle – gri – ni…
Tito Ahò, mica se sente?!… Chi sete?!!…
Luna Saranno viandanti?…
1°Pellegrino (annuisce affermativamente)
Toto Da do’ venite?!…
2° Pellegrino (col braccio mima la lontananza)
1°Pellegrino Canterbury…
2° Pellegrino England, Inghil-te-rra?…
Tito E ‘ndo ‘nate?!…
1° Pellegrino Via Francigena…Sa – n …tu – ario, Sor – bo.
2° Pellegrino San – Pie – tro…
Tito A Zorbo, ce sete ‘rivati. Pe’ San Pietro invece, ‘ete da nà a Roma. Eh, ormai che ve manca?!…
1°Pellegrino Water…
Toto Cercano Warter… Chi Wartere cercate?!…
2° Pellegrino Water… (mima il segno di bere)
Luna Zio sono assetati!
Toto E perché nu’ ‘o dicono?!… Warter, Warter!… Che ne so io che essi l’acqua ‘a chiameno Wartere?!… (a Tito) Arsete tu, vaje a pija un po d’acqua a ‘sti cristiani!… Aspettate che mo riva wartere!…
Tito …Nun je se po’ dà!…
Toto E perché?!… ‘Sti cristiani so’ stracchi morti, assetati?!…
Tito Ma n’hai capito che questi so’ pellegrini?!… Questi hanno fatto tutto ‘sto viaggio a piedi fino a qui perché hanno deciso de fa penitenza. Se li facemo beve, se rilasseno, se ristoreno, se interrompe la penitenza e tutta la fatica che hanno fatto fino a mo nun je serve a gnente perché così l’hanno sprecata.
Toto Ma hanno chiesto un bicchiere d’acqua?!…
Tito Senti, un bicchiere o ‘na botte nun cambia. Hanno deciso de fa la penitenza e noi
l’emo da iutà a falla fino in fondo. Chi sa’ pija la responsabilità de faje tutto ‘so
danno perché arivati quasi al traguardo hanno avuto un momentino de
cedimento?!… Se nun volevano fa la penitenza piaveno l’aereo!… Te fila ‘o
raggionamento?!…
Toto (ai pellegrini) Ce dispiace, nun ve la potemo dà l’acqua. Nun ve la pjate a male, lo facemo pe’ voi.
1°Pellegrino (deluso) No… water?!…
Toto No, secondo lo formellese è pe’ lo bene vostro.
1°Pellegrino Bread, please!…
Toto Ma mo che sarà ‘sto bred?!…
Luna Pane zio! Hanno fame!…
Toto Che facemo?!…
Tito Be’, demeje quarchecosa To’!…
2° Pellegrino Thank you!…
Toto Dici che je se po’ dà Ti’?!…
Tito Be’ si, perché no?!… Un pezzo de pane, un po’ de frittata?!… Demejeli no?!…
Toto E si sbajamo?!… Metti che la penitenza che hanno deciso quanno so’ partiti era de ‘na a San Pietro senza magnà e senza beve?!… Mo’ a l’urtima tappa, a du’ passi da Roma noi je sdegnamo la penitenza!… Ma co’ che coraggio?!… Nun potrebbe perdonammelo mai. Co’ che core mo a ‘sti cristiani je scocciamo la penitenza?!… Ma te rendi conto che vordì?… Ariparti da do’ so partiti e rifà un po’ tutto lo viaggio?!… Me dispiace, per me nun se po’ fa. Tu fa come te pare E poi metti che poi je se ‘ntorsa?!…
Tito Mah, io jò darebbe. Vabbè, famo come dici tu. Lasciamo perde. (ai pellegrini) Ce dispiace, ‘essimo pensato de davve un po’ de pane co’ un po’ de frittata ma nun volemo favve interrompe la penitenza…
Luna (ai pellegrini) …no bread.
1°Pellegrino Why?…
Luna I miei zii sono molto strani…
2° Pellegrino Pe – cchè – no?… (fa il segno internazionale di mangiare)
Tito E’ pericoloso!… (a Luna) Traduceie, bella de zio!
Luna E’ pericoloso…
Tito Senza beve lo pane ve se ‘ntorsa e rischiate de strozzavve e dopo morite senza ‘rivà a San Pietro e potè finì la penitenza!… Perché ce volete dà ‘na responsabilità der genere?!… No, To’?… Traduceie a zio.
Luna Se mangiate senza bere morite soffocati.
1°Pellegrino Why?… You are very very bads…
Tito … Che ha detto?
Luna Che non avete pietà!
Toto Ma che c’entra la pietà?!…Anzi, è proprio pe’ la pietà che lo facemo. Lo facemo pe’ rispetto de la penitenza che hanno deciso de fa’ per affrancasse dei peccati che hanno commesso essi e che certo nun jò fatti fa io!… Se nun volevano fa la penitenza e tenesse li peccati potevano rimane da le parti sue invece de venì qui a… a chiede e questo e quest’altro!?… Damagnà e dabbeve, perché nun se lo so’ portato?!… Nu’ lo sapevano ch’eveno da magnà e beve?!…
2° Pellegrino (deluso) …No bread?…
Tito No. Secondo lo campagnanese nun ve lo potemo dà proprio pe’ lo bene vostro. ‘Ete fatto trenta, facete trentuno: ‘nate a Zorbo. Guarda, basta che passate Monte Lupoli. ‘A vedi, quella cavetta lì?…La passate e rivate a Zorbo. Dopo, intanto, pjate pe’ Formello e dopo pjate pe’ Roma, ma c’è scritto. Buon viaggio!
(i pellegrini partono)
Tito Rincasamo To’?!…
Toto ‘O sai che te dico Ti’? A me tutte ‘ste chiacchiere m’hanno fatto venì sete!…
Tito Io invece comincio a avecce un certo appetito! ‘Nnamo va! Luna che fai, nun venghi?!…
Luna Vengo, vengo!…
Tito (a Toto) T’ho detto To’ che l’altro giorno a pesca ho pescato un luccio… sarà stato mezzo metro!… Mica scherzo!… Mezzo metro!
Toto ‘Mmazza!… Eh… io pure ieri so’ ‘nato a caccia e co’ ‘na fucilata sola ho ‘mmazzato du’ faggiani, maschio e femmina!…
Tito Porca miseria! Ma tu pensa un po’ tante vòrte la fortuna che sorprese che te fa?!… Pensa che pure io, l’altro giorno, quanno ho preso lo luccio, ho ribbuttato l’amo… ahò, m’è venuta su ‘na trota che avrà fatto cinque chili!
Toto ‘Mmazza, ahò?!… Fortunato davero!… E lo sai che pure io quanno so’ ‘nato a riccoje quelli du’ faggiani, nun me so’ accordo che cò quella stessa schioppettata, ‘n’evo preso pure ‘na pernice?!…
Tito Robba da nun credece!?…. Ma ‘o sai che … sempre quello giorno, oltre a lo luccio de mezzo metro e a la trota, ‘ttaccata lì ‘a coda d’a trota, pja un po’ ‘n’anguilla che sarà stata lunga a dì poco poco un metro!…
Toto Ma perdavero?!… E ‘o sai che pure io però quanno so’ ‘nato a riccoje li faggiani e la pernice, guardanno un po’ mejo ho visto che c’era ancora ‘n’antro faggiano!?…
Tito Porca miseria, che fortuna!… E lo sai che io, com’è, come nun è, l’anguilla a pensacce bene, e mica era de un metro?!… Guarda a dì poco poco, avrà fatto armeno du’metri!?…
Toto Du’ metri?!… Che te devo dì, pure ‘o faggiano mio a dì gnente gnente, sarà stato non meno de tre chili!…Ma proprio a ‘nacce leggeri!… Tre chili!
Tito E perché, l’anguilla mia… L’anguilla che ho preso nun era proprio du’ metri, penso che a misuralla giusta avrà fatto quattro, quattro metri e mezzo!…
Toto (esasperato) …Ahò, ‘o sai che te dico Ti’?… ‘O sai che te dico Ti’?!… (gli spiana il fucile) O ‘ccorci s’anguilla o fo’ ‘na stragge!!!… Quattro metri e mezzo ‘n’anguilla?!… Ma senti che s’avrebbe da sentì?!… Manco ar circo! Tutti fenomeni!…Tutti campioni!… (gira su sé stesso ululando) Ahuuuuuu!… Ahuuuuuu!…
Luna Perché non mi rispondete a questo nuovo indovinello?!…
Tito Sentimo un po’…
Luna Chi con ingegno impiegò il legno e vinse il duello grazie a un cavallo?!…
Tito Geppetto!…
Luna No, zio, non fu Geppetto.
Tito E allora… Attila!…
Luna Sbagliato!… Ulisse!…
Tito Ma quello de lo cavallo de legno?!…
Toto No, de gesso…Ma mmovete!…(lo spinge fuori dalla scena)
Mammamamma: (fuori scena si sente la voce) Vieni bello di Mammamamma che andiamo a vedere se è arrivata zia Favillallallà.
Viziato: Noooo!… Non ci voglio venire da zia Favilla! Voglio le caramelle, il gelato, la nutella e i pistacchi!…
Luna …Girotondo, cavallo imperatondo, cavallo d’argento che costa cinquecento.
Centocinquanta, la gallina canta, lasciatela cantare, la voglio maritare…
FINE