Le versioni della storia della Pasquetta sono tante per questa festa unica al mondo.
L’Archeologo Michele Damiani prova a fare un po’ di luce…
Era forse il 1402 quando un giovane pastorello di porci, monco da una mano, entrò nelle rovine di un castello diroccato: seguiva una scrofa bianca del suo gregge che da giorni si allontanava, preoccupando e incuriosendo il ragazzo.
Trovò la scrofa incredibilmente inginocchiata, addirittura con le zampe anteriori giunte, di fronte a un’antica immagine della Madonna.
(in foto, conservata a Campagnano, Madonna in trono con Cristo Bambino, XI sec).
A questo punto gli apparve Maria, su di una pianta di sorbo che cresceva tra le rovine della chiesa del castello, restituendogli in Grazia la mano mancante, in cambio della sua testimonianza del miracolo verso le genti di Formello.
Forse accadde che i Formellesi non gli credettero e il ragazzo dovette tornare al castello dove allora Maria fece il miracolo dicendogli stavolta di andare a Campagnano!
Insomma, già sulla fondazione e su chi costruì il Santuario per celebrare Apparizione e Miracolo è già derby, ma…
Questa leggenda di fondazione si inserisce nel processo storico che vide gli Orsini fondare il Santuario (tra il 1427 e il 1487) dovesorgeva il castello medievale del Sorbo, noto fin dal 996, e ormai in rovina divenuto covo di briganti già nel ‘300.
S.Maria del Sorbo inizialmente serviva a bonificare tutto il Feudo Orsini nell’Agro Veientano (Formello, Campagnano, Cesano e Sacrofano), o almeno quello snodo viario al suo centro costituito dalla Valle del Sorbo.
Già alla fine del ‘600 Cesano e Sacrofano erano meno interessate alle vicende del Santuario, e anche la viabilità nel feudo venne modificata dai Chigi in quella che ancora oggi conosciamo , e tra Formello e Campagnano iniziò una vera faida su quale comunità avesse maggiori diritti sulla venerazione del Santuario.
Questa contesa era comunque vana: i Padri Carmelitani del Sorbo godevano di una certa indipendenza, e anche se il Santuario era censito tra i beni del Territorio di Formello, era considerato un piccolo fondo a se stante.
Si fa risalire alla fine del ‘500 un episodio ‘grave’ tra le due comunità, quando una di esse non attese l’altra alle porte del Santuario nel giorno del Lunedì dell’Angelo, mancando di rispetto all’altra, ma questo tipo di lotta campanilistica era facilmente gestito dai proprietari del Feudo, Orsini prima e Chigi poi.
Bastava una sorta di palio, di gara, a stabilire quale delle due cittadinanze avesse il diritto di entrare per prima, la “Gara del Solco Dritto”.
Due ‘campioni’, uno per parte, tracciavano un solco con l’aratro, più dritto possibile, e la parte vincitrice si attribuiva la priorità.
Tra gli anni ’50 e ’60 del novecento, complici l’uscita di scena dei feudatari e il boom economico, che vedeva nella “scampagnata” la nuova affermazione sociale, la contesa si fece più accesa e iniziarono degli scontri tra le due comunità, soprattutto tra i giovani, per l’occupazione dei posti migliori nelle Valli.
Da qui la decisione di suddividere i giorni di festa: Campagnano, che ora aveva il Santuario nei propri confini territoriali, amministrativi e parrocchiali, ottenne la priorità definitiva con la festività nel giorno di Pasquetta, mentre Formello si tenne il giorno dopo, il martedì della Pasquetta Formellese, con un giorno di festa in più sul calendario!